Grind On The Road non poteva mancare di raccontarvi quanto è successo a Misano Adriatico in quel del Wave in occasione del live dei Downfall of Gaia, alfieri del post-black teutonico e per la prima volta in Italia con data unica, supportati da Hamferð e Postvorta . Una serata tra tanti volti noti e amici e tre band di spessore per una perfetta riuscita. A voi.
Downfall Of Gaia + Hamferð + Postvorta
Wave Club, Misano
11/02/2018
POSTVORTA
L’apertura delle danze è affidata ai locali Postvorta, alfieri del post-metal italiano, chiaramente ispirati dagli americani Isis. Primo punto a favore della band: la coesione. Se su disco chi scrive ha sempre sentito in un certo qual modo la band un pelo limitata, dal vivo essa riesce a sprigionare tutto il proprio potenziale. Sei musicisti – su un palco che per onor di cronaca risulta stretto per un tal numero – perfettamente coordinati e potenti. Muri sonori elevati e stacchi delicati di grande resa. Da segnalare un piccolo incidente tecnico (problemi con una delle testate) che però anziché rovinare la performance ha dimostrato l’affiatamento dei Nostri, con uno dei chitarristi a prendere le veci strumentali del malcapitato protagonista dell’inconveniente. Conclusione comunque lodevole e gap tecnico risolto egregiamente. Nel caso fosse necessario ribadirlo, promossi.
HAMFERÐ
Nel caso dei seguenti Hamferð la sorpresa è stato l’elemento principale (come probabilmente anche per il pubblico, affluito maggiormente in loco). Forse a livello di genere la band meno indicata per la serata, la proposta death/doom di questa band delle isole Fær Øer ha sorpreso per le indiscutibili doti del cantante Jón Hansen, capace di alternare senza sbavature profondi growl e un cantato pulito impeccabile. I nostri si sono resi protagonisti di una performance variegata pur nel genere d’appartenenza, spaziando da profondi attacchi doom quasi funeral (molto sentita l’influenza dei titani Evoken), sezioni più classicheggianti ed altre più tragiche e teatrali. Una band che per chi non li conoscesse varrebbe decisamente la pena di recuperare.
DOWNFALL OF GAIA
Gli eroi della serata si presentano finalmente su suolo italiano con una scaletta incentrata maggiormente sui loro pezzi più post, per così dire, giocandosi il set con sezioni alternate tra violenza e furia black a bridge di stampo atmosferico. La scelta risulta pertanto azzeccata a metà. Purtroppo dopo le due band precedenti il muro sonoro dei tedeschi risulta meno ficcante e volendo rendere onore al merito, le sezioni prettamente post hanno un po’ sfigurato se confrontate con la complessità dei brani dei precedenti Postvorta. Resta comunque il fatto che parliamo una band più che rodata e capace di tenere un palco, garantendo una resa live da veri esperti e senza sbavature. Un concerto molto ben riuscito e una cattiveria che anche se mitigata nelle ultime uscite discografiche dei nostri risulta ancora ben manifesta.
Conclusione finale. Un concerto pesante, ma nel senso buono del termine. Volumi indecenti per muri sonori devastanti e band di gran caratura. I nostrani Postvorta hanno dimostrato che quando c’è l’impegno la scena nostrana non è seconda a nessuno (e c’era bisogno di ribadirlo?), gli Hamferð invece ci hanno fatto capire quanto spesso non ci sia fine alla propria ignoranza (in materia musicale e geografica in primis) mentre i Downfall of Gaia hanno mantenuto alte le aspettative e fatto pure sperare in un loro ritorno ad un mood più soffocante, chissà. Per chi si è perso la serata… peggio per loro.