Uscito 12 ottobre in CD e digitale, Teppisti in azione nella notte è il primo lavoro discografico completamente autoprodotto dei Duocane, power duo composto da Stefano Capozzo (basso e voce) e Giovanni Solazzo (batterie).
L’album è stato anticipato dal singolo e video “Neqroots”, colossale icona del Bari calcio degli anni Novanta, famoso per le “effusioni da pressing” a Superpippo Inzaghi durante Bari – Juventus nel ’97. il singolo è di sicuro il pezzo più fruibile e meno sofisticato del disco, e di matrice più Alternative e Stoner che Math. La prova su full length viene dopo due EP: puzza di giovani (2019) e Sudditi (2020), che a suo tempo avevano lasciato tantissimo stupore ed attesa fra gli amanti di tracce veloci con trame di batteria portanti ma non monotone e con dovuti accenti e speculazioni alla Stanier periodo Helmet, per intenderci. Le distorsioni al basso e la sincronia tematica fra i due sono impressionanti, le otto tracce sono particolarmente studiate e i Nostri si prendono la briga di inserire diversi skit, divagazioni e una sorta di svago morbido al loro interno, basti pensare al simpatico coro “Vai a lavorare // Se non ti conviene” inserto in “Algo Ritmo” dove a mio avviso si evince viva quella piccola punta di influenza Teatro Degli Orrori prima maniera e di conseguenza anche Shellac e derivati. Altro colpo vincente l’aggiunta dei sintetizzatori sparsi per le tracce e la collaborazione al sassofono di Alessandro Vitale che dà quella direzione, per quanto distante e velata, Zu del periodo d’oro con Gabe Serbian alle pelli (pace all’anima sua). Bellissimo il passaggio Jazz-Core di “Old man yells at clouds”, pezzo strumentale in cui si intrecciano le varie anime della band, dando completa espressione all’istrionica personalità dei Duocane e di Vitale e attraversando in modo netto ogni stile e ogni disco ascoltato da Capozzo e Solazzo da amici e da musicisti, assimilandoli fino a renderli parte di loro.
Spero che nel corso dell’evoluzione della band, per il prossimo lavoro, ci sia una analisi differente della calce che mantiene i mattoni e di conseguenza un passaggio verso stili diversi ma bilanciati in maniera leggermente più organica e meno scattosa rispetto a quella che a volte si sente nel disco.
(Autoproduzione, 2022)
1. Entropia e esco zoccola (manifesto anarco-menefreghista)
2. Algo Ritmo
3. Neqroots
4. Il sonno degli statali
5. Old man yells at clouds
6. 70021
7. Zona giallo-rossa
8. Biascica, apri tutto!