L’incrollabile ottimismo di cui mi sono dovuto armare a causa degli avvenimenti che hanno sconvolto l’ultimo anno mi suggerisce che le band, non tutte magari, ma molte, abbiano avuto respiro dal ciclo vorticoso di scrittura-produzione-promozione-tour e si siano fermate un momento a metter radici in qualcosa di più profondo e organico, generando un periodo molto florido per quanto riguarda la musica fatta bene, proposta al meglio e da ascoltare con calma. I Dvne a mio modesto parere rientrano in questa categoria, il loro nuovo album Etemen Ænka è un ottimo distillato di idee ed influenze, affinato in un modo di arrangiare le cose veramente superbo.
La band scozzese non si è tirata indietro dall’esplorare ma al contempo ha costruito una spina dorsale granitica sul quale appendere ogni sorta di estrosità compositiva; la peculiarità del riffing mi ha intrigato fin da subito, ricordandomi il folklore latente di band come Kylesa e Herder, ma restituendo delle bordate possenti in puro stile Mastodon, giusto per essere pratico e dare dei riferimenti ben collocabili nell’ampio spettro che comprende tutto ciò che è il rock e metal sperimentale. La vera personalità dei Dvne emerge nelle parti corali, negli intermezzi melodici e nei profusi momenti di trasporto, che secondo la mia opinione sono il punto forte del disco, dando lustro alle idee più insolite e peculiari della band, con ampio respiro, grande varietà di espressioni e un lessico musicale decisamente colto e unico. Sotto il profilo sia compositivo che di mera produzione, siamo davanti ad un lavoro nettamente più curato ed evoluto del precedente Asheran, sicuramente una bella progressione. Non ultimo, trovo l’artwork estreamente squisito, in un filone molto peculiare che negli ultimi anni ha riscontrato una sua nicchia riuscitissima.
Volendo trovare un difettuccio al disco, forse l’eccessiva distensione dei brani tende a rendere un po’ ripetitivi alcuni tratti musicali e soluzioni che sembrano ritornare eccessivamente lungo il corso del disco, complice la durata, non è semplice di facile fruibilità nella sua interezza. Una critica di poco conto comunque, in rapporto al resto.
Etemen Ænka è uno di quei dischi che ti bucano la testa al primo ascolto, uno di quei rarissimi lavori che va oltre l’effetto wow del momento e rimanere li, aggrappato con le unghie e i denti sotto forma di piccola perla lucente. I Dvne hanno messo a segno un colpo prelibato, di una brillante qualità, longevità esemplare e spessore indiscutibile. Che sia forse il caso di rispolverare la cara e vecchia frase di rito riguardo lo sperare di poter incrociare una band live intenta nel promuovere il novello disco?
(Metal Blade Records, 2021)
1. Enuma Elis
2. Towers
3. Court Of The Matriarch
4. Weighing Of The Heart
5. Omega Severer
6. Adraeden
7. Sì-XIV
8. Mleccha
9. Asphodel
10. Satuya