Il trio noise rock francese Echoplain continua a conquistare la scena indipendente a ritmo di riff martellanti e melodie ricercate, toccando atmosfere sonnolente e un timbro ruvido impeccabile. Il gruppo, nato a Parigi nel 2018, ha saputo farsi apprezzare nell’arco di questi anni grazie alla qualità sopraffina messa nelle proprie produzioni e già nell’entusiasmante primo lavoro Polaroid Malibu del 2021 esplora un mondo sotterraneo e crepuscolare. Con questo secondo capitolo In Bones, prodotto per la label Atypeek Music, la band con maestria accende nuove fantasie ed esprime una calorosa e intensa natura fragile piena di significato con un sound maturo e originale.
La prima traccia “Milla Jovovich” cavalca le onde graffianti del primo album su una scia acida, dove il riff di chitarra sprigiona una carica spedita rompendo le barriere del suono e la voce di Emmanuel Boeuf culla una ritmica frenetica. Sul ritornello poi ci sono i primi momenti sperimentali racchiusi in una grinta aspra e una percussione violenta della batteria. Un brano sensazionale e oscuro che aggancia la seguente “Closer”. Qui la tematica regge l’urto roccioso della distorsione e l’atmosfera morbida prende vita in un’esecuzione macchinosa, con il basso che fa da elemento portante. “Chicken Run” e “Push” sono due composizioni sporche che danno un evidente richiamo al noise punk di matrice Unsane, soprattutto nei cambi spediti e negli estenuanti passaggi irregolari, che disorientano l’ascolto e ci invitano ad immergerci in uno spazio stretto e senza luce. In “You Won’t Find Me” invece prende piede una sensazione trascinante e caotica in un tiro progressivo delle chitarre, lasciando poco spazio alle parole; un mosaico strumentale ben orchestrato sulla parte centrale prende tutta la scena, per una canzone granitica, la migliore dell’album. Ci avviciniamo poi verso l’epilogo finale sulle note di “Disko Boy” con la notevole presenza di Benoit Malevergne, musicista visionario che si cimenta in un assolo di tromba assurdo dando quel tocco delirante alla struttura. La penultima traccia “Jeffrey” rimane sugli standard pesanti con un testo cantato a squarciagola e una melodia solida in sottofondo. Chiudiamo infine con la rabbiosa “Bourrinou” che si arresta su un magistrale fraseggio di ritmi massicci e rumorosi.
Gli Echoplain dunque manifestano ancora una volta un elevato talento che conferma un eccellente album diretto e travolgente, con otto tracce ben collegate in un cammino tortuoso.
(Atypeek Music, 2024)
1. Milla Jovovich
2. Closer
3. Chicken Run
4. Push
5. You Won’t Find Me
6. Disko Boy (feat. Benoit Malevergne)
7. Jeffrey
8. Bourrinou