Il power trio norvegese El Caco, torna sulle scene con l’ottavo album in studio, esplorando un’esperienza avvincente e corposa. Il grande impatto sonoro nell’ambito stoner prende vita nel lontano 1998, quando la band mette in atto un insieme di riff taglienti, che con cura racchiudono un vasto raggio musicale di elementi moderni e suggestivi. A differenza del precedente e incendiario album 7 uscito nel 2016, il nuovo lavoro dal titolo Uncelebration, prodotto per l’etichetta Indie Recordings, aziona una miscela interessante di nuove sonorità che reggono le linee vocali melodiche e il vortice di distorsioni pesanti, creando un percorso mistico e avventuroso, fino a cadere nell’oscurità.
L’iniziale potenza cosmica in “The Taste of Wine”, mette in risalto il talento roccioso del trio sopra un orizzonte distorto e aggressivo, dove la linea vocale si culla dolcemente in una melodia commerciale e ben strutturata, fino a concludersi su una corsa frenetica stoner punk. Un brano intenso e molto interessante. Segue il riff sporco quasi cross over di “All in Favour”, con una tematica più confusa e acida, lasciando libero sfogo alla tonalità macchinosa del cantante Øyvind Osa, che adora inserire varie vibrazioni anche vicine al post-hardcore, per un buon impatto ambientale. Procediamo a passo spedito verso le successive “The Contortionist” e “Inventor”, due brani che azionano atmosfere sentimentali differenti, con quel tocco di malinconia ricercata e dei ritornelli che ti entrano in testa con quel guizzo di calore e melodia eccellente. Su “Pockets”, invece, troviamo un sussurro misterioso, che a tratti esplode la sua energia in una chitarra hard rock, abbracciando un inno all’innocenza, per uno dei brani più belli e sensibili di questo lavoro. La seconda parte del disco si accende sul basso ipnotico di “Oxygen Loss”, un brano portante e significativo con una ritmica delle percussioni decisa e un testo solido, che sfuma in una parte graffiante del finale. Con “Losing It All” poi torniamo al rock puro e travolgente, stesso discorso vale per “Uncelebrate” e il giro martellante della distorsione, che si colora di grunge ricordando i devastanti Soundgarden. Chiudiamo con una specie di ballata confortevole nelle note di “In Pieces” per un finale morbido e accogliente.
Uncelebration è un album potente e esplorativo, con un’ottima produzione sulle spalle. Nonostante questo ci aspettavamo una conferma diversa da parte del gruppo e quindi non tocchiamo il capolavoro, ma una buona e meritata sufficienza piena viene raggiunta.
(Indie Recordings, 2023)
1. The Taste of Wine
2. All in Favour
3. The Contortionist
4. Inventor
5. Pockets
6. Oxygen Loss
7. Losing It All
8. Uncelebrate
9. In Pieces