Nothing But The Whole dei belgi Emptiness era stato, nell’ormai lontano 2014, una scoperta interessante. La loro era una proposta inusuale individuabile con molta fatica in un oscuro e distorto blackened death metal: atmosfere da brividi lungo la schiena e sudore freddo, vocals cavernose a declamare storie agghiaccianti. Si trattava di un lavoro richiedente particolare attenzione ed occhio per i dettagli; con lo stesso spirito ci siamo approcciati a questo nuovo, non meno raccapricciante Not for Music.
È presto detto. Not for Music è la sua atmosfera. Cupo, atonale, lento e letale come fumo; immaginate ogni brano dell’LP come perfetta colonna sonora ad alcune efficaci scene orrorifiche. Buio e presenze inaspettate, vermi striscianti, veleno ed allucinogeni ad azione lenta. La fantasia dei Nostri permane e si esprime maligna come precedentemente sperimentato, tra climi glaciali (gentile concessione dei Blut Aus Nord) e dilatate psichedelie alla Oranssi Pazuzu. I ritmi rimangono lenti, viscidi ed avvolgenti, senza mai alzarsi da terra verso una cavalcata sanguinaria alla Behemoth; una tale mossa rovinerebbe la preziosità del platter in un colpo solo. Invece, gli Emptiness scelgono di corteggiare l’inquietudine, muovendosi in cerchi ansiogeni ancora ed ancora, ad infinitum. L’effetto è quello già teorizzato; l’ascoltatore non può fare a meno di guardarsi le spalle. Not for Music fa sentire scoperto e vulnerabile, e qui sta la grande originalità della proposta messa su un piatto d’argento dagli Emptiness.
Un growl sibilante, maligno, costituisce l’ultimo veramente significativo punto a favore di Not for Music; perfettamente adatto al genere di musica messo in atto, guida la narrativa musicale con piglio decisamente subdolo. Peccato che, all’atto pratico, la produzione svilisca e sfochi diversi contorni che avrebbero potuto essere più decisi. Il carattere cupo del disco viene a mancare di mordente in diversi episodi (vedasi “Circle Girl”) dandosi a dilatazioni i cui suoni risultano esageratamente ovattati, mancanti della potenza che li competerebbe in un contesto più puramente black o death.
Sommariamente Not for Music soccombe al confronto con il notevole predecessore, più corposo, ma riporta in auge con efficacia soluzioni innovative che meritano di essere apprezzate. Poco da dire: l’equivalente in musica del sentirsi osservati, in casa da soli. Al buio.
(Season of Mist, 2017)
1. Meat Heart
2. It Might Be
3. Circle Girl
4. Your Skin Won’t Hide You
5. Digging The Sky
6. Ever
7. Let It Fall