Gli Endless Dive sono un collettivo post-rock molto interessante nato a Bruxelles. Il loro sound dinamico spazia tra i diversi sottogeneri del post-rock, con influenze ambient e passaggi di musica elettronica. Dopo il buon risultato del precedente album Falltime, la band nel 2021 si chiude in studio per rilasciare il nuovo album A Brief History of a Kind Human, prodotto dall’etichetta belga Liuk Music. L’album sperimenta con drum machine e synth, ed è caratterizzato dalla combinazione tra il lato musicale e la collaborazione poetica di Arthur Sente, che cura gran parte delle foto all’interno del disco. Il suo contributo esprime al meglio il mondo visivo della band, creando un’interpretazione profonda e emozionante.
L’apertura di “Blurred” dipinge una sensazione dolce e sognante, dove il ritmo sostenuto della batteria si culla sull’arpeggio magico della chitarra. Il cambio frenetico aziona una distorsione rocciosa, come a voler toccare un’anima innocente e rallenta nel silenzio finale. Segue la title track “A Brief History of a Kind”, un brano melodico, che trasmette una malinconia unica. La prima parte lascia una melodia struggente, per poi esplodere nel cambio energico che spazza via i pensieri negativi. Una classica composizione post-rock dalle sonorità sensibili e personali. “La Cigûe” apre a una trasmissione misteriosa, di un segnale interrotto. Dopo i vari rumori iniziali, la chitarra spietata ruggisce il suo odio, con una distorsione pesante in perfetto stile Pelican, una traccia aggressiva che collega il delay di “Elevator to Silence”. In quest’opera si toccano corde sussurrate e leggere, con una batteria che a piccoli passi segue il suo percorso efficace, unendo le emozioni con il groove caldo del basso.
Dopo la breve narrazione di “Ingeborg” e il suo risveglio infantile, ecco la carica hardcore di “Archimboldi”. Qui la ritmica segue intervalli furiosi, aprendo un vortice enorme e d’impatto. L’ambiente diventa caotico, adatto a trasmettere una delicatezza indescrivibile, il brano migliore di questo disco. “Tropique triste” racconta un gioco ipnotico, avvolto da muro di suoni sperimentali, mantenendo sempre le basi solide del post-metal. Su “The Red Poet” invece si narra una storia triste e di desolazione, dove una lacrima soffice si fa strada durante il suo passaggio. L’album poi si chiude sul riverbero di “Aurevoir”, dove un insieme di echi lunari sposta gli equilibri su una cavalcata memorabile.
Un lavoro interessante e ricco di spunti delicati per gli Endless Dive. In questo disco riescono ad inserire tutto il loro vissuto, con una qualità invidiabile.
(Liuk Music, 2022)
01. Blurred
02. A Brief History of a Kind
03. La Cigûe
04. Elevator to Silence
05. Ingeborg
06. Archimboldi
07. Tropique Triste
08. The Red Poet
09. Aurevoir