Gli Enumclaw sono quattro ragazzacci di Tacoma con alle spalle un percorso travolgente e di grande fattura. Nel corso del tempo il loro sound ha mutato forma idiventando un qualcosa di energico e tagliente, dove i passaggi prettamente indie rock si travestono di post-punk toccando la vecchia scuola dei Viagra Boys e le evidenti influenze vocali stile Dinosaur Jr. Il primo album datato 2022, dal titolo Save the Baby, vanta una produzione fresca e nostalgica allo stesso tempo e lancia un importante segnale alla scena musicale. Invece in questo secondo e nuovo lavoro Home in Another Life distribuito dalla label americana Run For Cover Records, undici brani viaggiano senza freni verso un orizzonte malinconico in toccanti attimi personali per un piacevole e appassionante ascolto.
L’album si apre con “I’m Scared I’ll End Up All Alone” e un potente riff di chitarra che fa da introduzione a una linea vocale calda e a un fraseggio noise anni Novanta, che sfocia in un ritornello audace per descrivere una relazione amorosa persa nel passato. Un brano semplice, a tratti confusionario, ma con un grande impatto. Segue la batteria martellante di “Not Just Yet” che con un massiccio mosaico di distorsioni e una breve durata narra storie di vita vissuta nell’adolescenza spensierata del cantante. “Sink” poi cambia marcia su una linea acustica, il basso eccellente fa da contrasto a una struttura soffice catturando un’espressione difficile di ricordi impressi nella mente. La batteria vibrante torna sulle note di “Spots”, uno dei brani più riusciti che mette in mostra un balzo post-punk e una sonorità vicina agli Idles; in questo caso le melodie ruvide affondano il colpo in un’emozione carica di dolore e un assolo finale straziante. “I Still Feel Bad About Masturbation” appare come una traccia allegra con un passaggio chitarristico semplice e invitante, sul bridge la dinamica prende un’altra direzione e nasconde un’imperfezione fisica su un testo grandioso. “Haven’t Seen The Family In A While, I’m Sorry” è una canzone dolce zeppa di delay riverberati in un vortice danzante, che conclude una fase drammatica della vita con un ritmo fresco avvolto nella tenerezza. Stesso appiglio porta avanti “Grocery Store”, un altro pezzo orecchiabile con una narrazione differente mentre nel singolone “Change”, un inno assoluto al cambiamento definitivo dalle solite abitudini, gli accordi si inoltrano in una composizione espressiva e stupenda. Ci avviciniamo alla fine con il basso ringhioso di “Fall Came Too Soon And Now I Wanna Throw Up”, uno dei brani più travolgenti dell’intero lotto, ed il cambio emozionante e sensuale in “This Light Of Mine”, con il riff rilassante che si arresta su un angosciante epilogo aggressivo. Chiude l’album “I Want Somethings For Myself”, una traccia cruda e ovattata registrata in un ambiente familiare, su una base classica di arpeggi acustici e parole sussurrate all’orecchio.
Home in Another Life risuona come un disco semplice e diretto con la band che dà il meglio di sé in fase di scrittura, creando un percorso veloce e godibile racchiuso nelle loro esperienze più importanti.
(Run For Cover Records, 2024)
1. I’m Scared I’ll End Up All Alone
2. Not Just Yet
3. Sink
4. Spots
5. I Still Feel Bad About Masturbation
6. Heaven’t Seen The Family In A While, I’m Sorry
7. Grocery Store
8. Change
9. Fall Came Too Soon And Now I Wanna Throw Up
10. This Light Of Mine
11. I Want Somethings For Myself