Squisitamente nauseabondo è il debutto degli Exhibit, quartetto mantovano dedito ad un noise rock ansiogeno e dotato di una forte personalità, aiutata indubbiamente dai testi in italiano, che si infiltrano nella testa dell’ascoltatore facendogli mettere in dubbio cosa sia reale, e cosa non lo sia. Uscito ad inizio anno per Controcanti Produzioni e passato ingiustamente fin troppo in sordina (vuoi per il genere suonato non propriamente dei più accessibili, vuoi perché gli algoritmi dei social network decidono cosa sia giusto mostrare e cosa non lo sia), mi ritrovo dunque, con estremo piacere, ad invitarvi a premere il tasto play ed a percorrere questo viaggio sonoro assieme a me.
Folli Rei si apre con un brano dal gusto post-hardcore, presentando fin dal principio i punti fermi di questo lavoro, a partire dalla sua atmosfera claustrofobica, in cui all’interno troviamo una chitarra, un basso ed una batteria che si gonfiano e che si ripiegano su sé stessi, sopra i quali viene adagiata una voce non propriamente agiata. Tra sferzanti dissonanze chitarristiche, il gorgoglio di un basso che è sul punto di rigettare, ed una batteria dalla fredda e spaventosa lucidità ci ritroviamo, disorientiati, in questo incerto ed opaco mondo nel quale sembrano manifestarsi blasfeme entità. “Fai Cenere” fa da spartiacque tra i primi tre brani dell’album e i restanti sei, giocando ad utilizzare la cassa della batteria come se fosse un cuore che pulsa nelle nostre orecchie, dandoci nient’altro che una falsa tregua, perché l’ansia è l’unica ed opprimente costante sulla quale possiamo contare in questa dimensione. I successivi due brani sono a mio parere quelli più riusciti dell’intero lavoro, condensando alla perfezione tutti gli elementi che costituiscono l’identità del gruppo: dalle linee di chitarra sovrapposte che suonano come automobili impazzite, alle ributtanti e scomposte linee di basso, il tutto aiutato da una fredda batteria che picchia le pelli monotonamente alienandoci da tutto e tutti. Arriviamo dunque alla parte più sperimentale dell’album, con due brani che se pur differenti l’uno dall’altro, brillano entrambi per la loro follia: “Nihl” e “L’H Bue”; il primo si apre con una sgangherata chitarra che fa il verso ad un’ambulanza, giusto per non farci scordare l’angustia di questo viaggio, il secondo con una chitarra psichedelica che ascende vertiginosamente al cielo, per poi esplodere in una veloce sfuriata hardcore punk di trentuno secondi, giusto per non farci scordare l’imprevedibilità di questo viaggio. Gli Exhibit non hanno alcuna paura di sperimentare, e riescono a dimostrarcelo in più occasioni: anche nel successivo pezzo, dalla durata di quasi otto minuti, gli artefici di questo delirio sonoro riescono a tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore grazie ad una composizione ipnotica, suscitando una spontanea curiosità riguardo alle recondite destinazioni della mente nelle quali i quattro artisti andranno ad insinuarsi. Il disco va a concludersi con “NOF4”, celebrando l’omonimo artista che durante la reclusione nell’ospedale psichiatrico di Volterra dette vita a degli incredibili graffiti; è apprezzabile inoltre l’idea di chiudere l’album esattamente come si apre, ovvero con un fischio che entra nelle nostre teste, suggerendoci una sfiducia nel riuscire ad evadere da questa dimensione negativa.
Con estrema tranquillità posso affermare di ritrovarmi davanti ad uno dei debutti del panorama italiano più interessanti degli ultimi tempi, che fa del suo essere coraggioso il suo punto di forza, riuscendo a non tediare, ma ad incuriosire ed avvolgerci sempre di più in una folta coltre di nebbia, dove l’umidità permea nelle nostre ossa, portandoci a provare un freddo mai provato prima. Qualora non aveste seguito il mio consiglio in apertura, vi invito nuovamente a prenderlo in considerazione, in particolar modo a chiunque ami la musica non lineare, a prescindere dal genere e dagli strumenti suonati. Nella febbrile attesa di vivere questa dimensione dal vivo ad un loro concerto mi congedo, con la falsa speranza di riuscire ad evadere da questo incubo che forse tanto irreale non è.
(Controcanti Produzioni, 2023)
1. Rovo
2. Risorgi Lento
3. Sacro Vano
4. Fai Cenere
5. Eisoptrofobia
6. Cr/Edo
7. Nihl
8. L’H Bue
9. Fortuita Ecdisi
10. NOF4