Anche i Fit For An Autopsy giungono al fatidico terzo album. Nati poco dopo la prima esplosione di band deathcore, gli statunitensi sono sempre stati molto sottovalutati, anche perché l’interesse per questo genere è un po’ scemato nel corso del tempo. Silenziosamente, però, i ragazzi sono riusciti a conquistare un buon numero di fan e ora, dopo aver scelto Joe Badolato come nuovo frontman al posto del dimissionario Greg Wilburn, continuano imperterriti la loro marcia inarrestabile. Absolute Hope, Absolute Hell segna un ulteriore passo avanti rispetto al passato, aggiungendo alla loro formula un pizzico in più di tecnica e degli elementi post hardcore intriganti.
Il nuovo corso della band si intuisce facilmente già dalle prime note dell’album: i Fit For An Autopsy offrono subito all’ascoltatore il pezzo forte. La violenza sonora sprigionata è impressionante e sembra sottolineare il buonissimo stato di forma del combo a stelle e strisce. I breakdown si susseguono intensamente, supportati dalla voce di Badolato, che dimostra maggiore versatilità e passione rispetto al suo predecessore. La sua prova vocale è molto intensa, le lyrics di carattere nichilista vengono cantate con grande espressività.
Nel corso di tutto il disco a certi riff pachidermici si contrappongono sfuriate velocissime degne di una band black metal: esempi lampanti sono “Mask Maker” e “False Positive”. L’apocalittica “Saltwound” è invece un brano molto particolare ed inedito per i Nostri, per la presenza di un assolo molto emotivo ed arioso in contrasto con un’atmosfera della canzone molto cupa e pesante, creata da severi breakdowns e dai growl di Badolato. Questo brano, insieme a “Ghosts In The River” e “Swing The Axe”, sembra poter trasformare una buona band deathcore come tante altre in una di notevole caratura. La melodia qui presente dona un gran tiro ai pezzi, caratteristica che conferisce maggiore personalità ai Fit For An Autopsy.
Il songwriting è sopra le righe e si differenzia molto tanto dalla media delle altre band del genere quanto dal loro passato. I diversi mutamenti di umore, perfettamente incastrati tra di loro, impreziosiscono notevolmente il contenuto di questo Absolute Hope, Absolute Hell, un album divertente e coraggioso che invita al riascolto. Dopo Hellbound i Fit For An Autopsy, totalmente a sorpresa, hanno superato le aspettative, portandosi senza dubbio al livello di band certamente più blasonate. Un acquisto consigliato a tutti gli amanti del genere -core.
8.0
(eOne, Good Fight Music, 2015)
1. Absolute Hope Absolute Hell
2. Wither
3. Saltwound
4. Murder in the First
5. Storm Drains
6. Ghosts in the River
7. Mask Maker
8. Hollow Shell
9. Out to Sea
10. False Positive
11. Swing the Axe