La band irlandese Fontaines D.C. torna sulle scene con un nuovo intenso lavoro dal titolo Romance, un album tanto atteso con un cambio di etichetta dalla Partisan Records alla label inglese XL Recordings. Questo disco arriva a distanza di due anni dopo il grande successo del precedente Skinty Fia del 2022 e posiziona il gruppo a pieni voti nella scena alternative/post-punk come uno dei più interessanti fenomeni musicali del momento. Il sound del talentuoso quintetto racchiuso in questo nuovo spazioso percorso compie un’evoluzione con idee più elaborate rispetto al passato per un ascolto rilassante, questo inoltre fa intuire la maturità raggiunta già dai quattro singoli pubblicati che esplorano storie personali e malinconiche.
La title-track in apertura “Romance” crea un segnale oscuro e una linea vocale soffusa che sussurra una preghiera melodica e accoglie una struttura sinuosa. Il testo tratta di una tenerezza interiore che distorce sul finale per un notevole inizio. Segue il singolo “Starbuster” con la vena romantica del pianoforte e una batteria decisa che, insieme alla voce tradizionale e unica del frontman Grain Chatten, esegue una melodia di disgusto e disapprovazione nel ritornello. La band con questo brano si ispira fortemente alla paura dovuta dagli attacchi di panico e si nasconde dietro diverse maschere surreali e inquietanti, cambiando forma all’essere umano con una fantasia ricercata. Il basso corposo di “Here’s The Thing” invece riporta i binari sul rock granitico che distingue la band dagli esordi, dove i falsetti sospirati e una scrittura diretta completano un brano autentico. Discorso diverso nella stupenda “Desire” una delle tracce migliori del lotto: qui il disco arriva ad una calma struggente con un’atmosfera commovente e un bridge che cresce a rilento fino a raggiungere un desiderio prezioso da pelle d’oca. Nella successiva “In The Modern World” poi ci sono accenni di alternative rock stile Smashing Pumpkins con una sognante e allucinante sensazione distopica che abbraccia immagini godibili. La seconda parte di quest’opera si avvia sugli sprazzi folk di “Bug”, una traccia solida e danzante con la chitarra principale in chiave acustica che balla leggera e al sicuro all’interno di un testo giocoso, poi la ritmica della batteria si prende il resto del brano con grande qualità. Adesso ci soffermiamo su un trittico di brani morbidi pieni di passione a partire dalle voci bianche in “Motorcycle Club” che raccontano un finale fatale e amaro, passando alle melodie eteree di “Sundowner” e quel tiro pop che completa un melodramma. Chiudiamo il cerchio con la tenera “Horseness Is The Whatness”, una composizione bella e trascinante. Prima della fine c’è ancora spazio per un passaggio tentacolare e vibrante sulle note di “Death Kink”: qui la voce appare minacciosa sull’esecuzione sporca della chitarra, lasciando un motivo amorevole nella conclusiva “Favourite” che nonostante presenti un timbro allegro trascina la fine verso una resa definitiva alla vita e al cambiamento.
Romance è un lavoro emozionante che snoda un meraviglioso racconto romantico; la band ancora una volta fa centro e il cambiamento di rotta nel sound non influisce affatto sul risultato decisamente eccellente raggiunto dai Nostri.
(XL Recordings, 2024)
1. Romance
2. Starbuster
3. Here’s The Thing
4. Desire
5. In the Modern World
6. Bug
7. Motorcycle Club
8. Sundowner
9. Horseness Is The Whatness
10. Death Kink
11. Favourite