Attivi dal 2007, i Frigoris ormai non sono più un nome nuovo nella scena black metal europea. La loro carriera non è mai riuscita a spiccare il volo, rimanendo sempre stabile nell’underground, complice anche una proposta non particolarmente personale, ma non per questo poco valida. Con il quarto album …in Stille, oltre a dare un seguito al concept di Nur ein Moment…, è definitivo il passaggio a un atmospheric black metal con ampi sprazzi post, laddove nei primi lavori c’era spazio anche per delle sonorità pagan. Il concept che viene ripreso in questo lavoro riguarda il suicidio, e di come la visione del protagonista subisca una metamorfosi, con il gesto fatale che non viene più visto come una soluzione nei momenti più bui. L’oscurità regna comunque durante tutto l’ascolto, e anche i momenti più delicati assumono un tono malinconico e decadente.
La partenza di un disco è fondamentale per coinvolgere fin da subito l’ascoltatore, e il primo pezzo “Aurora stirbt” è ottimo come primo approccio al lavoro, racchiudendo tutti gli elementi che verranno ripresi successivamente. Grande importanza viene data all’uso delle chitarre in pulito, non solo negli stacchi ma anche, talvolta, come elemento aggiuntivo nei settori in cui regna una solida base black metal, mediando la schiettezza e delineando così degli scenari più malinconici. Le scelte non portano a nessuna rivoluzione stilistica, e difatti il disco non ha particolari pretese innovative, ma in ogni caso la successione dei riff, l’alternanza tra istanti aggressivi e altri più leggeri e i tentativi di unione di questi estremi porta a un risultato gradevole e accattivante. Nel concept è centrale l’analisi interiore, uno studio delicato della mente dilaniata dal dolore, ma non per questo priva di forza e speranza. A riguardo, un valore aggiunto del disco è l’atmosfera che ci fa immergere in questo flusso di pensieri e riflessioni, rendendo così meno pesante la durata totale di poco più di un’ora. Tra i vari pezzi, risalta innanzitutto “Stimmen im Regen”, con il suo midtempo nostalgico che si evolve in un brano che riprende le varie influenze e riferimenti nello stile dei Nostri. Citazione doverosa anche per l’intermezzo “Die Gleise an denen wir starben I (Nur ein Moment…)” e la successiva “Die Gleise an denen wir starben II (…in Stille)”, che chiudono l’album con un raffinato miscuglio di sensazioni, sempre più sentite con l’avanzare del minutaggio.
In conclusione, dopo dei buoni lavori che hanno indirizzato le fasi iniziali della loro carriera, con questo …in Stille la band da Essen è definitivamente giunta alla maturazione. Non il massimo livello a cui possono ambire i quattro musicisti, anche perché il sound continua a essere derivativo, senza mai strafare, ma comunque una posizione solida di tutto rispetto. La proposta è solida ed efficace, con tutti i presupposti per intrigare gli amanti del genere. Un ottimo punto di arrivo per la crescita dopo dei buoni primi tre album, ma anche un piedistallo da cui partire per puntare a risultati ancora migliori.
(Hypnotic Dirge Records, 2020) 1. Aurora stirbt
2. Funkenflug
3. Das Licht in mir
4. Stimmen im Regen
5. Einkehr
6. Scheideweg7. Die Gleise an denen wir starben I (Nur ein Moment…) 8. Die Gleise an denen wir starben II (…in Stille
7.5