Gli scozzesi Frontierer, attivi sulla scena mathcore dal 2013, sono delle vere e proprie macchine da guerra. Non ci sono dubbi: sono un caleidoscopio di frenesia schizofrenica. Per farvi un’idea: prendete i Meshuggah e mischiateli con i The Dillinger Escape Plan e i leggendari The Tony Danza Tapdance Extravaganza, ecco che avrete questo gruppo di pazzi furiosi. Adesso che abbiamo questa miscela micidiale possiamo analizzare il loro nuovo disco: Oxidized.
Un disco di ben 16 tracce non capita tutto i giorni tra le mani. La partenza di questa frenetica corsa al cardiopalma spetta a “Heirloom”: crescendo di chitarre distorte e molto dissonanti che esplodono in una violenza marcia e disturbante. Una caratteristica presente in tutti i brani sono i suoni al limite dell’ascoltabilità, stranissimi, ma allo stesso tempo tanto interessanti. Ad un primo ascolto potrebbero sembrare dei suoni messi così alla bene e meglio, ma invece, mi duole contraddire tutti i ben pensanti, si incastra tutto alla perfezione: il cosiddetto caos ordinato. Il viaggio prosegue senza pause e mentre ci si addentra sempre di più nell’ascolto mi sono venute in mente altre due band che somigliano, in un certo senso, al complesso scozzese, ossia i Car Bomb e Iwrestledabearonce. Mi riferisco in particolare a pezzi come “Death/” e “Stereopticon”, canzoni istrioniche che ti prendono la testa e non ti lasciano più andare. La voce del cantante non è molto cupa, anche perché sarebbe fuori luogo, anzi si tratta di veri e propri urli che si sposano bene nella frenesia bilanciata del gruppo donando un senso di inadeguatezza atavica, atmosfere claustrofobiche come alle pesantissime distorsioni di “Motherboard”, canzone protagonista con i suoi ritmi serrati e breakdown ossessionati. I whammy sono sempre ben presenti e danno quel tocco di mathcore molto folle. Doppietta finale di questo Oxidized, seppure con tante tracce, ma abbastanza breve di durata, spetta alle squilibrate “The Damage And The Shift” e “/Hope”. Due mazzate finali che lasciano l’ascoltatore spaesato grazie ai loro suoni incomprensibili che accompagno le pesantissime chitarre e batteria fuori di testa. il finale dell’ultima brano è quasi malinconico e atmosferico. Un degno epitaffio di tutto l’ascolto.
Disco che è un’overdose di emozioni contrastanti le une con le altre, mi sento di affermare che questo Oxidezed è una sorta di terrorismo sonoro ai cliché del genere. Finisce in fretta e se ne vuole sempre di più. Un album che va ascoltato a volume massimo per assaporare al meglio la mattanza dei Frontierer.
(Autoproduzione, 2021)
1. Heirloom
2. Corrosive Wash
3. Opaque Horizon
4. Death/
5. Disintegrative
6. This Magnetic Drift feat. Grady Avenell
7. LK WX
8. Southern Hemorrhage
9. SVVANS
10. Stereopticon
11. Removal of the Copper Iris and the Lightning Pill feat. Kevin McCaughey
12. Motherboard
13. Daydark
14. Glacial Plasma
15. The Damage and the Sift
16. /Hope