(Autoproduzione, 2015)
1. Fuggiasca
2. Punk is Dead
3. Padre pedofilo
4. Supercar
5. Cantastorie
6. Yankee
Secondo lavoro per i Galera, gruppo nato a Roma nel 2012 dalle ceneri degli Ebola. Qualcuno sicuramente si ricorderà di questa formazione metalcore molto particolare, di cui avevo molto apprezzato In Borrowed Plumes, uscito nel 2006; ma questa ormai è un’altra storia.
I Galera suonano un hardcore non propriamente canonico: le canzoni, tutte di breve durata, sono ridotte quasi all’osso per quanto riguarda gli arrangiamenti, anche se sparsi tra i brani troviamo intrecci melodici che rimandano in alcuni casi a un heavy metal piuttosto classico e altre volte a quel rock italiano anni 80 che traeva in parte ispirazione dalla new wave e dal punk di matrice europea. Per il resto troviamo tanti acceleramenti, stop and go, con qualche rallentamento a volte usato per spezzare un po’ il ritmo. Questi fattori aggiuntivi permettono alla band di allontanarsi dalla staticità che qualche volta imbriglia gruppi appartenenti a questo filone, ma quanto di buono fatto in sede di composizione viene parzialmente rovinato da una produzione che non rende reale giustizia al materiale suonato, molto monotona e moscia, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti a corda, che non riescono ad “uscire” come dovrebbero con quel tocco di potenza e volume in più che avrebbe cambiato di molto il suono generale e il suo impatto sull’ascoltatore. Naturalmente in sede live la questione cambierà di molto. Quello che però risolleva il disco sono il cantato e i testi in generale, che raccontano ad ogni brano una storia diversa; naturalmente, data la durata dei pezzi, si tratta di brevi narrazioni “di strada”. La lingua usata è l’italiano ma con una cadenza tipicamente romana: non poteva che essere così, e questa caratteristica regala ancora più violenza ad un messaggio che già di per sé è rabbioso e velenoso, oltre che condito da una nera ironia.
La lingua italiana sta prendendo sempre più piede nella scena estrema nostrana, regalandoci perle dialettiche non da poco; d’altronde vuoi mettere quant’è più appagante sciorinare odio e negatività nella propria lingua madre? I Galera sono sicuramente un gruppo da tenere sotto osservazione e Sanguine è un disco da ascoltare, per la sua capacità di parlare ad ognuno di noi della violenza che viviamo sulla nostra pelle ogni giorno.
6.5