In occasione dell’imperdibile data a tema grindcore di Bologna con Lock Up, Power Trip e Brujeria abbiamo avuto la fortuna di contattare Mark “Barney” Greenway, carismatico frontman dei Napalm Death, che ha raccontato di come sta andando il tour e commentato alcuni particolari della storia della band, rivelandoci inoltre che qualcosina di nuovo sta bollendo in pentola.
Ciao Barney e benvenuto su GOTR. Come sta procedendo questo tour europeo insieme a band come Brujeria, Power Trip e Lock Up fino ad ora?
Siamo verso la fine a questo punto. È stato abbastanza rilassante a dire il vero, nonostante si viaggiasse tutti insieme con le altre band sullo stesso pullman. Shane ha tre set a sera da suonare, brutale.
Quali sono le tue canzoni preferite da suonare in tour?
E’ difficile scegliere una canzone, ma penso che sia positivo il fatto che noi peschiamo delle canzoni praticamente da ogni periodo dei Napalm Death, il che soddisfa fortunatamente tutti i fan. Ti dirò comunque che “Evolved As One” è un intro strepitoso e la volevo fare live da tanto tempo. È orecchiabile, la calma prima della violentissima tempesta musicale.
Siete spesso in giro per il mondo, quindi è facile pensare che vi piaccia la vita “on the road”. Avete qualche aneddoto particolare da raccontarci?
Qualche volta gli aneddoti possono essere non interamente positivi. Suonare vicino alla frontiera durante il conflitto dei Balcani mi è rimasto impresso nella mente. Potevamo sentire il suono dell’artiglieria, e quando conosci tutte le atrocità che ogni guerra porta con sé è un’esperienza abbastanza deprimente. Oltre a questo tipo di situazioni siamo persone che vogliono mantenere le cose rilassate, dunque la vita dei Napalm Death è concentrata sulla cosa più importante della giornata: il concerto. Niente a che vedere con quelle rockstar senza senso per noi!
Siete ampiamente riconosciuti come i padrini del grindcore. Molte cose sono cambiate dalle vostre origini, come hai visto cambiare la scenda grindcore nel corso di questi trent’anni?
E’ un discorso troppo ampio e lungo per raggiungere ogni tipo di sfumatura a riguardo. E questo è probabilmente una cosa positiva. Per essere onesti sono abbastanza ambiguo. Non mi vedo come un vecchio ispettore della scena o cose simili, sebbene ovviamente sia bello vedere una forte comunità. Veramente, dipende da ciò che vuoi trasmettere e cerchiamo di portarlo ovunque andiamo. Noi tendiamo ad essere abbastanza concentrati su ciò che accade nel mondo dei Napalm Death e cerchiamo di renderlo il più duro possibile.
C’è qualche aspetto che rimpiangi in questi trentasei anni di onorata carriera?
Direi di no. Anche tutte le cose negative sono servite come una lezione per farle diventare positive. Vorrei sempre restare un’identità indipendente, non trattarla come una “carriera” a meno che tu non voglia prendere delle decisioni diverse.
Quali erano le tue band preferite quando sei entrato nei Napalm Death? O quale è stata la tua più grande influenza nel tuo stile?
I Napalm Death erano la mia band preferita quando sono entrato a farne parte, quindi è stata una situazione ideale per me. In ogni caso le mie influenze sono cambiate abbastanza durante gli anni. Hardcore veloce e rude, metal, noise, post punk, post pop, industrial e goth.
La vostra discografia è piena di album, EP, split, ecc. pensi che avete raggiunto il top della vostra carriera oppure pensate di poter andare ancora più in alto?
Ci sono sempre nuovi elementi dietro l’angolo. Qualche volta ti sorprendi. Quando le idee inizieranno a sfuggire di mano e diventeremo la parodia di noi stessi diciamo che non continuerei.
Dicci gli album più importanti della vostra carriera e perché.
Harmony Corruption era una di quella cose che impari nella vita di cui ti parlavo prima – buon album, ma dal suono leggero. Tutto sommato è stato molto importante per noi. Poi direi forse Enemy Of The Music Business che ci sembrava un vero kickstart. E poi Apex Predator perché è per noi il mix perfetto tra tradizione e il lato più ambientale della band – il mix più semplice dei due che abbiamo raggiunto finora.
Apex Predator – Easy Meat è stato veramente un ottimo album, ma ormai sono passati due anni. Avete qualcosa di nuovo da far sentire a tutti i vostri fan?
Certamente abbiamo delle solide idée, ma dobbiamo perfezionarle ancora di più. Lavoreremo intensamente entro il prossimo mese o giù di lì. Questa è la migliore informazione che riesco a darti in questo istante.
Grazie per questa chiacchierata, ci vediamo al concerto di Bologna. Saluta i tuoi fan italiani come preferisci. A presto!
Grazie a te! Nessun problema, anzi grazie per l’interesse e il supporto. Due parole: RAW POWER!