I Grand Cadaver sono uno di quei grupponi all-stars nati durante la pandemia e composto da nomi famosissimi della scena scandinava. Alla voce troviamo infatti Mikael Stanne (Dark Tranquillity, The Halo Effect), alle chitarre Stefan Lagergren (The Grifted, ex-Tiamat) e Alex Stjernfeldt (Novarupta e CHILD), al basso Christian Jansson (Dark Tranquillity), ed alla batteria Daniel Liljekvist (Disrupted, ex-Katatonia). La band si era formata nel 2020 durante il periodo di lockdown dovuto al COVID, ed hanno inciso un EP nel 2021 (Madness Comes), seguito nello stesso anno dal loro primo album intitolato Into The Maw Of Death, ed un secondo album nel 2023 (Deities Of Deathlike Sleep). Due anni dopo, i Grand Cadaver decidono di stampare un nuovo EP di quattro pezzi intitolato The Rot Beneath.
Con una formazione così, è facile capire che tipo di genere i Nostri suonino, ed è esattamente quello che state immaginando, senza nessuna sorpresa: death metal scandinavo al 100%, dove il pedale HM-2 spadroneggia come un bullo alle giostre. Ma se dal lato delle idee magari suonano un po’ statici – diciamo così -, stiamo comunque sempre parlando di gente che è stata in grado di scrivere, e che tuttora sa ancora scrivere, ottime canzoni, e questo è abbastanza per rendere il progetto interessante. The Rot Beneath è infatti un godibilissimo EP che scorre bene e veloce, e che è anche in grado di far muovere il piedino. Qui la bravura e la preparazione dei musicisti non è assolutamente messa in discussione, e l’unica pecca è che forse suona un po’ datato: niente di male, per carità, ma forse da un gruppone così ci si potrebbe aspettare un pelino di più… Dell’album ho particolarmente apprezzato le parti più melodiche, e “The Rot Beneath” e “Darkened Apathy” sono due ottimi esempi, anche se alla lunga finiscono per suonare un po’ troppo come i Dark Tranquillity (ma senza tastierine). E questo è forse il lato debole di questo progetto: alla fine suonano troppo uguali ai gruppi che queste sonorità le hanno inventate. Prendete ad esempio “The Endless Dead” che assomiglia troppo ad un pezzo qualsiasi dei loro colleghi In Flames (quando ancora avevano qualcosa da dire).
In conclusione, un EP scritto e suonato bene, che sicuramente merita un paio di ascolti, e che probabilmente farà contento i fan più accaniti di un certo tipo di sonorità, ma che suona un po’ insipido per chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo.
(Majestic Mountain Records, 2025)
1. Blood-Red Banner
2. The Rot Beneath
3. The Endless Dead
4. Darkened Apathy