I Grave Miasma sono certamente una delle realtà più affermate dell’underground estremo mondiale. Il gruppo britannico ha la grande capacità di plasmare il classico death/black metal con atmosfere ultraterrene pesanti, che lasciano un senso di cupezza, sconforto ed angoscia come pochi altri gruppi al giorno d’oggi sanno fare.
Con l’album d’esordio Odori Sepulcrorum, uscito nel 2013 per la Sepulchral Voice Records, il gruppo londinese riuscì ad attirare le attenzioni degli appassionati del genere, ricevendo ovunque elogi dagli esperti di settore. Eccoli dunque, dopo tre anni di silenzio discografico, tornare sul mercato con questo Endless Pilgrimage, cinque tracce che portano quasi a pensare, più che ad un EP, al secondo album della band.
Il lavoro porta decisamente avanti di un passo la proposta dei Grave Miasma. La cura nei dettagli è sempre altissima: a partire dal fantastico packaging della versione digipack, alla produzione ed agli arrangiamenti della loro proposta. Chitarre potenti e mai banali ed una batteria marziale (vero punto di forza del disco) sono i punti di forza del disco, insieme a inaspettati ma graditissimi inserti folk: l’opener “Yama Transforms to Afterlife” è un chiarissimo tributo alla musica indiana. Non a caso Yama nell’Induismo è il Dio della morte, nonché padrone degli inferi.
Il futuro del death metal, dunque, è saldamente in mano ai Grave Miasma, che grazie alle loro freschezza ed alla loro forza espressiva non lasciano nulla al caso. La paura ed i tormenti infernali sono vomitati fuori con la classica violenza e brutalità che si addice al genere, ma il tutto è realizzato con classe e raffinatezza. Lasciatevi ammaliare dalle note di questo Endless Pilgrimage, che come un moderno Caronte saprà traghettarvi ancora più in profondità nella terra del non ritorno.
(Sepulchral Voice Records, 2016)
1. Yama Transforms the Afterlife
2. Utterance of the Foulest Spirit
3. Purgative Circumvolution
4. Glorification of the Impure
5. Full Moon Dawn