Sono sempre di più le band che tentano di accaparrarsi un posto privilegiato nel panorama musicale grazie ad una proposta innovativa e fresca. Gli italici Hater ci provano, colpendo subito per giovane età e preparazione tecnica. Questo Requiem Aeternam è il loro full-length di debutto ed è caratterizzato da un down tempo malatissimo abbastanza vicino ai Black Tongue. La mente “malata” dietro la proposta è Simone Pietroforte, coadiuvato dalle vocals subumane di Davide Aroldi (ex Murder Void).
Le atmosfere claustrofobiche sono il pane quotidiano del duo meneghino. Le solide fondamenta di questa loro opera, che potrebbe benissimo essere la colonna sonora della fine del mondo, si poggiano su breakdown devastanti. Dopo un’intro praticamente vuota e scialba si passa subito ai fatti: “Proclamation”, impreziosita dal featuring con Andrew Patterson, rappresenta un perfetto campionario di ciò che andremo a trovare nel disco. Riff sporchi e granitici, accordature ultra ribassate e una sezione ritmica davvero terremotante si scatenano con una cattiveria invereconda. Il cantato di Aroldi è gutturale e perfetto per il genere, i suoi growl e scream hanno un timbro tutto loro e conferiscono il giusto mood ai brani. Sonorità sludge si scontrano magistralmente con quelle di un deathcore marcio e monolitico. Molto interessanti gli intermezzi “melodici” (anche se la definizione è un po’ tirata per i capelli), che regalano emozioni forti di un’atmosfera a dir poco apocalittica.
Tirando le somme stiamo parlando di un buonissimo esordio musicale, impreziosito da una produzione stellare e tanti featuring (Connor Welsh, Jerret Aubert e Mattia Sogari). Soprattutto, stiamo parlando di ragazzi italiani. La buona musica si riesce a fare anche nel Giardino dell’Impero.
(Autoproduzione, 2016)
01. Psalm 22-102. Proclamation (ft. Andrew Patterson)03. In Vain04. Bleakness (ft. Mattia Sogari)05. The Cleansing06. Crown Of Thorns07. Raptus (ft. Connor Welsh)08. Terror (ft. Jerret Aubert)09. Requiem Aeternam