Sempre molto attenta alle nuove produzioni dell’underground black metal nazionale, l’etichetta francese Les Acteurs de l’Ombre ci propone un nuovo nome interessante: gli Heaume Mortal, parigini all’esordio con questo Solstices ma in realtà musicisti già esperti con altre band.
Gli Heaume Mortal dicono di ispirarsi a «nature, ancient and modern world», e di fatto propongono un black metal atmosferico che rimanda, tra gli altri, a Wolves In The Throne Room e Fen. Insomma le coordinate cui si ispira il trio transalpino son ben definite: atmosfere oniriche e lunghe suite strumentali, accompagnate dalle vocals acide del frontman Julien Henry. La band si rifà in realtà anche a Burzum, di cui è presente la (ottima) cover di “Erblicket die Tochter des Firmament” dal capolavoro Filosofem, ed a cui palesemente si ispira anche la traccia conclusiva, in concreto un riempitivo interamente strumentale condotto sulle poche note di una lugubre tastiera, così come amava fare – a suo tempo – anche Vikernes. Gli Heaume Mortal dimostrano di sapere il fatto loro, non assecondando mai l’ascoltatore (che si aspetterebbe magari trame più essenziali) ma al contrario prendendosi i propri tempi per sviluppare le canzoni.
Tutto bene allora? Ni. Premesso che stiamo parlando senza dubbio di un lavoro di qualità, a volte si ha la sensazione che si giochi troppo con i delay e l’introspezione, dimenticando un po’ di concretezza. Fa parte del gioco di questo genere, certo; tuttavia, in un panorama ormai saturo di uscite e buone proposte anche in ambiti davvero di nicchia come questo, servirà a nostro avviso ancora qualcosa in più per ergersi sulla massa. Gli Heaume Mortal piazzano intanto un buon colpo e ci lasciano con la curiosità di ascoltare la loro prossima fatica.
( Les Acteurs de l’Ombre Productions, 2019)
1. Yesteryears
2. South of No North
3. Oldborn
4. Erblicket die Tochter des Firmament
5. Tongueless (Part III)
6. Mestreguiral