Un tocco morbido e sensibile si materializza nel cammino caloroso degli hubris., band post-rock svizzera. Il loro sound enigmatico vede gli esordi a Friburgo nel 2015, con una buona qualità di effetti sonori e un limbo sospeso nel vuoto, che stuzzica l’ascolto ai fan accaniti del genere sperimentale, creando delle suite enormi e strumentali dalla durata eccessiva ma con una qualità culturale da pelle d’oca. Oltre ai viaggi infiniti il gruppo proietta il proprio sound verso riff devastanti, che spostano gli equilibri in sfumature progressive e post-metal, per una miscela interessante e auto celebrativa. Il precedente lavoro del 2020 Metempsychosis dà il via a un racconto intramontabile, che li conferma a pieno su tutta la scena underground e li porta in alto nelle loro esibizioni dal vivo mistiche. Nel nuovo album The One Above, distribuito dalla label De Mist Records, si continua con lo studio grottesco della mitologia greca; la scrittura dei brani è di libera interpretazione e trova quel collegamento essenziale per unire le varie conoscenze in un racconto mitologico e surreale.
L’inizio nel silenzio accoglie la title-track “The One Above”, una sognante atmosfera che pulsa una linfa vitale oscura e martellante, con il delay polveroso che accompagna la batteria potente e decisa. Le sonorità dure e macchinose narrano un sentimento rilassante, che si sporca con le distorsioni espressive fino ad esplodere in un rombo pesante e infernale. Nella seconda parte del brano gli accordi hanno una leggera tregua, prima di graffiare a dovere con un riff travolgente. Infine, come nella parte iniziale, la traccia si arresta dolcemente e si collega al singolo “Of Light”, una canzone che raffigura un insieme di ombre e avvia una melodia personale, che risveglia l’animo perduto di un viaggiatore e la sua continua fuga da una realtà differente e ostica. Le chitarre audaci uniscono i riff portanti in perfetto stile post-metal e ci portano all’orecchio sinfonie simili ai Tides from Nebula. Una grande ed eccentrica traccia lineare, che si completa sul finale furioso e drammatico. Le ultime due composizioni mettono in luce il carattere del gruppo, con la danzante apertura triste in “Shade and Gloom”, uno dei brani più belli e sofisticati del lotto, dove la profondità dei suoni ti entra dentro come un ricordo prezioso e malinconico. La ritmica si contorce nell’oscurità e trasmette una sensazione di disordine, con un tempo di batteria ben definito. La fine del disco viene affidata alle note intriganti di “Beneath Othrys”, una sensazionale ballad orchestrale, che compie un atto di coraggio all’interno del gioco virtuoso delle chitarre e una distruzione rumorosa. Una chiusura notevole e profonda.
The One Above è un album completo e talentuoso, sotto tutti i punti di vista. Al suo passaggio veniamo cullati e trascinati da diverse emozioni, fino a trovare la giusta strada per il prosieguo della nostra vita.
(De Mist Records, 2023)
1. The One Above
2. Of Light
3. Shade and Gloom
4. Beneath Othrys