Come al solito, del conflitto d’interessi non ce ne frega niente. La serata di cui state per leggere il report è stata organizzata da noi di Grind On The Road, ma ci siamo divertiti talmente tanto che non potevamo evitare di scriverci due parole sopra.
Hyperwülff + Ooze + Lambs
Sidro Club, Savignano sul Rubicone (FC)
24 / 01 / 2015
LAMBS
Ad aprire la serata ci pensano i Lambs, band locale che vede al suo interno membri di Dementia Senex ed Emrevoid. La materia suonata in questo caso non è però death metal “storto” e contaminato, ma un postcore ruvido e con qualche vago richiamo al black metal, soprattutto nella prova vocale di Cristian, che come nei Dementia Senex si distingue per espressività. I Lambs esistono da appena un anno, e questo è solo il loro terzo concerto, ma si vede che i membri del gruppo non sono musicisti alle prime armi: tengono bene il palco e dimostrano una certa coesione. La setlist è ovviamente breve, e nel complesso scorre via bene, senza palesare troppo i riferimenti che una band così giovane inevitabilmente non può nascondere; spicca tra le altre l’ultima traccia, più varia, più prettamente metal e meno sfacciatamente postcore. Siamo ancora in fase di rodaggio, ma gli spunti di riflessione sono tanti e buoni.
OOZE
La proposta degli Ooze è decisamente di più facile lettura rispetto a quella dei Lambs: quello della band triestina è uno stoner / sludge che fa dichiaratamente riferimento fin dagli esordi agli Eyehategod. Siamo però felici di constatare che gli Ooze hanno fatto nello sviluppo del proprio sound dei decisi passi avanti, già palesati nel full-length uscito lo scorso anno, decisamente più vario e ispirato dell’esordio Sister Tank. Grazie a diversi riff davvero azzeccati e ad una voce molto espressiva, ancor di più se si pensa agli standard del genere, gli Ooze dal vivo sanno essere decisamente accattivanti e coinvolgenti. Soprattutto, i ragazzi hanno un’anima squisitamente rock’n’roll, e questo in un club come il Sidro significa coinvolgere anche tanti clienti occasionali, vecchi rockers che a volte storcono il naso quando sentono urla belluine ma che difficilmente resistono a certe ritmiche. Dopo mezz’ora un po’ di noia sopraggiunge, ma è più questione di gusti personali: in questi casi bisogna “entrare” nel sound per apprezzare appieno il live, e i tanti che stasera ci sono riusciti avevano decisamente dei bei sorrisoni a fine show.
HYPERWÜLFF
Quello degli Hyperwülff è un nome decisamente chiacchierato ultimamente. A sentire l’EP d’esordio, per quanto molto bello, forse si fatica un po’ a comprendere perché si parli tanto di questo duo, capace nella sua ancor breve carriera di suonare parecchio in giro per l’Italia e di creare già un notevole hype attorno al disco in uscita. Basta però vedere un concerto di questi due ragazzoni per capire il perché di tanto clamore: gli Hyperwülff dal vivo sono semplicemente irresistibili. In comune con gli Ooze hanno certamente l’amore per il rock (nella sua forma più stoner) e il buon gusto per il riff; ciò che li fa emergere è l’immediatezza con cui riescono ad esprimersi. Se infatti da una parte i “lupi” ostentano grande coinvolgimento emotivo, dall’altra in certi frangenti sembra che non siano neanche consapevoli del folto pubblico che si gode il loro show e che stiano semplicemente suonando da soli in sala prove. La lezione che ci regala un concerto del genere è che davvero a volte la semplicità è la dote più necessaria di tutte per scrivere bei pezzi e renderli al meglio dal vivo: un brano come “Robogoat”, che già su disco risulta tremendamente spassoso, dal vivo diventa una hit che spazza via agilmente metà del pessimo stoner/sludge manieristico che potreste aver ascoltato negli ultimi anni. La scaletta, lunga circa quaranta minuti, ci regala anche delle belle sorprese: è il caso di un lungo pezzo, di cui non conosciamo il nome ma che finirà sul disco di prossima uscita, in cui gli Hyperwülff dimostrano di saperci fare anche quando alzano il piede dall’acceleratore. Il brano, impreziosito da un drumming eclettico e dei gorgheggi simil-orientali piuttosto suggestivi, lascia intravedere potenzialità ancora inespresse dal duo e non può che far crescere ancor di più l’attesa per il loro esordio sulla lunga distanza. Nel frattempo, cercate di non perderveli se passeranno dalle vostre parti: vedrete che, come noi, anche voi diventerete in fretta seguaci dell’Iperlupo.