(Autoproduzione, 2014)
1. Intro
2. Dialektik
3. Padronanza
4. Autodominio
5. Spirito di adattamento
6. Rinascita o morte
A distanza di due anni i sardi IATO tornano con questo secondo EP Dialektik, pronti a quanto pare a dar fuoco alle micce della violenza.
Rispetto al precedente lavoro c’è un grande aumento di qualità nella produzione, molto più pulita e nitida, il suono esce benissimo rispetto al precedente EP Marchio di Fabbrica. Il quartetto tesse trame intricate e molti bei passaggi melodici, che arricchiscono tanto bene gli arrangiamenti quanto il senso di ogni pezzo, in un modo o nell’altro sembra che nelle costruzioni compositive ci siano influenze più o meno latenti che ci riportano a certe sonorità molto care alla NWOBHM; non mancano però sezioni molto più groovy e moderne, frutto di una sezione ritmica “dritta” ma capace di farci correre a capofitto in un violento mosh, viaggiando veloce quando serve, a passo cadenzato quando deve fare male. Fondamentalmente la proposta degli Iato è un death metal con una sporcatina di deathcore attuale, pur mantenendo moltissimi elementi decisamente più classici ma per nulla stucchevoli che forse sono la componente più riuscita dell’intero lavoro; come si può intuire, in ogni caso, la bravura strumentale degli IATO è fuori discussione. I due chitarristi si alternano nelle voci, i testi sono in italiano e cantati per lo più in un growl molto profondo e quindi decisamente difficile da capire: poco male comunque, le regole del gioco sono anche queste e si può star certi che l’attenzione nei temi trattati è profonda, espressa con un bel gioco di metafore e concetti espressivi attuali.
Dialektik si ascolta con grande piacere e facilità, non conoscevo questi deathsters sardi ma ora non posso non sperare in un full-length targato IATO il prima possibile.
7.0