(Autoproduzione, 2014)
1. Crawling into oblivion
2. Dead in flesh
3. The land where cold wind blows
4. the well pt.1
5. the well pt.2
6.Aeon light
7. The stonebook
8. Il tempio del dolore
9. Drops of life
Imbolc è una festa pagana, la festa che celebrava l’apice dell’inverno; la festa della luce, la festa dei pascoli, una celebrazione tutto sommato positiva, tanto da essere stata assimilata alla festa cristiana della Candelora alla volta dell’evangelizzazione dei Celti. Imbolc è il nome di questo duo black metal proveniente da Reggio Emilia, che di positività in realtà non ne vuole proprio sapere: Il Tempio Del Dolore è un album letteralmente glaciale, costruito su nove capitoli che ci portano al cuore del black metal, alle sue radici, ad una primeva intenzione che non è ancora stata dimenticata né abbandonata.
Tralasciando un paio di brevi e trascurabili episodi dal sapore ambient, gli Imbolc ci propongono brani dal minutaggio considerevole, dai tempi mai troppo serrati e caratterizzati da melodie che a tratti ricordano gli Unanimated di In The Forest Of The Dreaming Dead; nulla di innovativo certamente, ma questa produzione così scarna, eppure efficace, e il cantato in italiano, a dire il vero meno utilizzato rispetto all’uscita precedente Il Ritorno Della Luce, riescono appunto a riportare l’ascoltatore alle origini di un genere, e non è certamente cosa da poco dato che tutto l’album si dipana su trame in estrema controtendenza rispetto agli elementi che in questo campo si utilizzano sempre più. Il Tempio Del Dolore è un disco che ha una sua identità e che, siamo sicuri, farà la gioia di coloro che di dissonanze ed esoterismo da quattro soldi non ne vogliono sapere.
Non staremo qui ad elencare gli innumerevoli progetti che vedono coinvolti i membri di questo gruppo, a cui consigliamo solamente di snellire la propria proposta in vista di una nuova opera; ai lettori amanti del black metal nudo e crudo consigliamo invece di smettere di leggere e recuperare questo piccolo gioiellino, siamo sicuri vi piacerà.
8.0