Anno Domini 2000: i Jeromes Dream pubblicano Seeing Means More Than Safety, album tra i più influenti nel panorama emoviolence/screamo, con un impatto abrasivo che si è imposto come riferimento anche a livello internazionale, insieme a un’irregolarità a tratti mathcore. Dopo due album e una serie di split a inizio di carriera che hanno contribuito, insieme a Orchid, Pg.99 e simili, a modellare lo stile tipico di questi generi negli Stati Uniti (la cui eredità si può sentire grazie a formazioni quali Frail Body, Senza e Nuvolascura), la band è tornata a farsi sentire nel 2019 dopo un lungo silenzio. LP, disco pubblicato quell’anno, ha ricevuto opinioni contrastanti, ma il successivo The Gray In Between, uscito a inizio maggio per Iodine Recordings, parla chiaro, e zittisce qualsiasi mugugno generato dal suo predecessore.
Qual è una delle caratteristiche che ha caratterizzato il debutto dei Jeromes Dream? La sua natura irrequieta, a tratti destabilizzante, ed è proprio questo dettaglio che viene immediatamente richiamato con la partenza ossessiva firmata “Conversations: In Time, On Mute”. I Nostri mettono subito il fiato al collo all’ascoltatore, e il messaggio è chiaro: in questi dieci brani gli attimi di tregua sono ridotti al minimo, l’intensità della musica è asfissiante e ci si ritrova continuamente travolti da dei riff monolitici e irregolari. L’essenza catartica dello screamo si fonde con la scabrosità del noise rock, con l’evolversi dei brani che è ruvido e mette prevalentemente in secondo piano gli accenni più malinconici del sound, per far prevalere quelli vigorosi e a tratti ansiogeni. L’impressione è quella che col passare degli anni il songwriting del quartetto, al posto di perdere il proprio mordente, ne abbia guadagnato in quanto a compattezza del sound, mantenendone la furia assillante e rendendola ancora più incisiva. Questa maturità permette ad ogni passaggio di The Gray In Between di lasciare il segno, con l’album che è abile nel mantenersi dinamico e mai ridondante; anche i ponderati accenni più emotivi che si possono trovare negli intermezzi quale “Cosmos In Season” e in alcuni dettagli di altri brani come “Pines on the Hill (With Guests)” sono ottimamente contestualizzati.
Ragionato nel suo caos, The Gray In Between è abile nell’innovarsi continuamente senza passi falsi, concentrando l’attenzione sull’irruenza sprigionata dal connubio formato da screamo e noise rock, con velature mathcore che sono spesso dietro l’angolo. Brusco, ma emotivo quando serve, il quarto album dei Jeromes Dream punta nuovamente i riflettori su di loro: non sono tra i progetti di maggior rilievo per questo genere a caso, e lo dimostrano con questi dieci brani e la loro solidità.
(Iodine Recordings, 2023)
1. Conversations: In Time, On Mute
2. Stretched Invisible From London
3. South By Isolation
4. Pines On The Hill (With Guests)
5. Cosmos In Season
6. AAEEAA
7. On Holiday With Infinity
8. The Future Of Memory
9. Often Oceans
10. The Last Water Pearl