A due anni di distanza dall’album di debutto The End in Motion, i finlandesi Kiova tornano a dire la loro con l’EP Empty Fields & Smoke-Filled Skies, che fin dai suoi primi minuti preannuncia un sensibile cambiamento. Il genere attorno a cui ruota principalmente il lavoro è il post-hardcore, e questo aspetto è rimasto immutato, ma se nel debutto erano numerosi i riferimenti post-metal, qui sale in cattedra una chiara affinità col post-black metal.
Non ci si sposta dalle varie accezioni del genere “post”, quindi, ma con un’attitudine fin da subito più sfacciata e incalzante, come dimostra l’opener “The Great Famine”. Degli attimi più flemmatici sono presenti nella seguente “From Man of God to Voracious Beast”, in cui l’impronta del precedente lavoro è particolarmente chiara, ma non mancano le sferzate più rabbiose e schiette. Nel contesto riescono anche a farsi spazio delle sfumature post-rock, come dimostrano i primi minuti della conclusiva “A Glimpse Beyond”. Alla delicatezza però subentra dopo un paio di minuti un approccio ben più deciso, che ci accompagnerà al finale con un crescendo di riff monolitici e dritti in faccia. Le tracce di questo EP sono solide e coesistono senza indecisioni per i 23 minuti di ascolto, ci mostrano delle decisioni interessanti rispetto al precedente lavoro, e così nasce della curiosità sulle future decisioni della band.
Lo stile dei Kiova è ancora da raffinare, dato che lascia il segno nell’immediato però si perde nell’accozzaglia di realtà emergenti simili a loro. L’intento del gruppo, al momento, è chiaramente quello di far evolvere il proprio sound, donandogli più personalità, con la valenza di questo EP che quindi è da ritenersi prevalentemente transitoria, un passaggio necessario verso nuovi lidi. Ora che però la formazione finlandese ha mostrato delle apprezzabili capacità nel gestire le varie influenze che delineano la musica proposta e i cambi di registro nei loro pezzi, è lecito aspettarsi dei lavori futuri indirizzati verso strade precise. Non ci si accontenta, dunque, di questi tre pezzi, che comunque non sono affatto da scartare, ma non mostrano ancora i Nostri nel pieno della loro forma.
(Off Records, Maniyax Records, 2020)
1. The Great Famine
2. From Man of God to Voracious Beast
3. A Glimpse Beyond