Il combo australiano Kodiak Empire torna sulle scene con un nuovo espressivo lavoro, racchiuso in cinque tracce melodiche e culturali. Il loro timbro energico progressive rock viaggia su un interessante e iperattivo sound sperimentale a tratti post-rock. Nelle strutture frenetiche e ben strutturate, la band di Brisbane si inoltra con qualità in un lussuoso ambiente atmosferico, ricco di adrenalina e sfumature rocciose. Nel nuovo album dal titolo The Great Acceleration, prodotto ancora dall’etichetta Bird’s Robe Records, viene intrapreso un notevole cammino con sviluppi solidi che mettono in risalto la personalità del gruppo. Il risultato è un capitolo eccellente che evolve il suono verso tematiche importanti e moderne.
L’iniziale “The Difference” apre un vortice incantevole, con un intreccio di chitarra sensibile e un tempo irregolare delle percussioni. L’evoluzione della tastiera poi inserisce una ritmica corposa, che culla dolcemente la linea vocale immensa e di spessore, fino ad intensificare il ritmo su qualcosa di intenso. Una canzone giocosa e personale, che nel finale libera un potente crescendo strumentale con intervalli di chitarra solista e un’energia furiosa. Segue il riff martellante di “Within the Comfort” su una vibrazione violenta, che si sposta in una ritmica d’impatto e una voce sensuale, incastrando il gioco spaziale del synth in una miscela tecnica tra math rock e progressive. Una traccia morbida e tagliente, con quel tocco rilassante che a tratti viene sporcato dalle sfuriate pesanti, esprimendo al meglio il lato geniale della band. “Animist” invece presenta un arpeggio frizzante, con una cavalcata spedita in chiave alternative rock. Un brano leggero nel quale le vibrazioni complesse disegnano una sensazione di grande fattura. La penultima traccia, “Maralinga”, abbraccia il lato più interessante del gruppo, con sfumature sperimentali che nonostante la breve durata di soli due minuti riescono a trasmettere un tappeto poetico di effetti esplorativi, in un breve sussurro vocale che lascia lo spazio principale agli strumenti. Chiudiamo con l’accento ruvido nelle note di “Marcel”, una composizione lunga e coinvolgente, quì la grinta delle chitarre si fa minacciosa agitando un’emozione sentimentale della voce e unisce i cambi di tempo pazzeschi, completando una suite originale.
I Kodiak Empire fanno un ennesimo balzo in avanti nella loro carriera, con un disco fresco e godibile che offre un suono soffice e sofisticato.
(Bird’s Robe, 2023)
1. The Difference
2. Within the Comfort
3. Animist
4. Maralinga
5. Marcel