I Kynesis si ripresentano con Pandora, secondo album della band torinese che racchiude otto brani scritti e cantati in lingua madre; seppur la scelta sia sempre molto azzardata, in questo caso appare adatta al songwriting del gruppo.
La band crea atmosfere mitologiche, cristalline e fragili per poi crescere in girotondi e saliscendi chitarristici davvero emozionanti (vedasi in primis “Illusione” e “Cenere”), che dialogano perfettamente tra loro accompagnando l’ascoltatore in viaggi avvolgenti, eterei e sospesi. Siamo dentro ad un post metal (di matrice e anima Isis) che riesce ad inglobare dentro a sé, oltre a tanta melodia e malinconia, alcune bordate sonore in midtempo alla Deftones: “Insidia” e “Risveglio” (da sottolineare qui l’alternanza tra tempi serrati e calmi), così come “Sospiro” e “Catarsi”, ne sono una prova ben chiara. In tutto il disco si percepisce, oltre ad una bella produzione, un ottimo uso dell’elettronica, utilizzata per dare aria al disco e, allo stesso tempo, avvolgerlo di energia oscura.
Questo album doloroso e misterioso evidenzia l’anima e la innaturale personalità di questa band e regala agli ascoltatori un piacevole lavoro che, alla fine, dona proprio le stesse sensazioni espresse nei testi e nei titoli dei brani. I Kynesis escono dall’esercito di band dedite a suonare sempre lo stesso post metal e imboccano una strada solitaria. L’invito è dunque quello di ascoltare e “aprire” questo album, liberando, insieme ai Kynesis, i vostri mali del mondo, proprio come fece Pandora.
(Argonauta Records 2017)
1. Risveglio
2. Insidia
3. Tentazione
4. Contemplazione
5. Illusione
6. Cenere
7. Catarsi
8. Sospiro