Primo lavoro per i La Casta, black(post)core band di Monopoli, quattro pezzi più un intro ed un outro per una durata totale di diciassette minuti. Encyclia si presenta con una registrazione piuttosto rozza (e con dei grossi errori di forma) che penalizza non poco le idee, peraltro in alcuni casi abbastanza ficcanti ed intelligenti, del quartetto.
Quello dei La Casta è un “blackcore” come và molto per la maggiore in questo periodo, fatto di strutture semplici, ma che hanno dalla loro un indubbio gusto e la giusta dose di ferocia e passione sincera, doti che comunque portano punti al debutto di una band altrimenti ancora forse troppo acerba. Molto interessante, a dispetto della purtroppo piuttosto inflazionata e manieristica componente -core della band,è il riffing e le influenze “melodiche” di black metal vecchia scuola nordeuropea e soprattutto ellenica: una soluzione piuttosto originale che nel complesso dà le direttive per una futura evoluzione della band. Altro punto dolente del disco sono però le voci, spesso fuori metrica soprattutto nelle parti growl.
Nel complesso Encyclia è un lavoro senza infamia e senza lode che però lascia intravedere dei grossi margini di miglioramento: speriamo in una maggiore cura degli arrangiamenti e della forma, senza però che vada perduta la genuina cattiveria che è comunque per il momento il miglior biglietto da visita della band.
(Autoproduzione, 2015)
1. Intro
2. No Hope
3. The Reaction will never come
4. You Are Nothing
5. Rejection Of Life
6. Goddess (Outro)