Una delle cose migliori che possono capitare dopo l’ascolto di un album è quella di sentirsi spiazzati, ed è esattamente quello che hanno fatto i Leatherette con la loro opera prima.
Settimane prima dell’uscita di Fiesta, il loro primo full length, il quintetto italiano ha deciso di pubblicare su tutte le piattaforme streaming una manciata di singoli: ascoltando “So Long” e “Sunbathing”, ovvero le tracce che hanno traghettato l’uscita dell’album, si ha la sensazione di essere di fronte all’ennesima band che pesca le ispirazioni migliori dalla new wave e dal post-punk con sonorità che rimandano anche a gruppi più recenti quali Shame e Iceage; l’ascolto integrale di Fiesta, invece, è stato una vera sorpresa perché i Leatherette hanno dimostrato attraverso una tracklist di dieci brani di essere una vera fucina di idee e di avere suoni e musicalità talmente trasversali da essere difficilmente etichettabili. Il loro è un vero e proprio art rock fatto di sensibilità che possono andare dal jazz, grazie anche all’uso intelligente del sassofono, fino al progressive passando per le chitarre ruvide del noise; il tutto costruito con leggerezza attraverso brani che difficilmente superano i tre minuti.
Fiesta è un’opera complessa che viene digerita facilmente dall’ascoltatore grazie alla sua freschezza e dal suo linguaggio che pur pescando dai classici risulta veramente innovativo.
(Bronson Recordings, 2022)
1. Come Clean
2. So Long
3. Dead Well
4. Fiesta
5. Cut
6. Fly Solo
7. No Way
8. Thin Ice
9. Play
10. Sunbathing