Di anni ne sono passati tanti da quando i Life of Agony debuttarono. La band alternative metal americana ritorna, dopo varie reunion, a dodici anni di silenzio dalla loro ultima fatica e con molta attesa da parte dei fans, con questo lavoro che rivede la formazione nella versione totalmente originale.
L’album ingloba dieci tracce che spaziano tra rock ed heavy metal, mantenendo a grandi linee una parte dell’impronta musicale della band. In alcuni pezzi, che si destreggiano discretamente tra temi diversi (“A New Low” e “Bag Of Bones”), i Life of Agony fanno venire in mente i tempi dei loro primi due lavori. Il resto della tracklist naviga in un rock forse troppo dolce e melodico per gli standard della band, evidenziando tinte grunge e una ripresa delle forti atmosfere sedanti e lente degli Alice In Chains.
C’era molta attesa dietro a questo lavoro, che in una buona parte non delude, ma è evidente che la band, forse complice la nascita di Mina Caputo (primo album con questa versione femminile e la voce si è addolcita), abbia preso un’altra strada musicale, abbandonando il proprio DNA pesante e negativo, le radici hardcore, e in generale quella formula caratteristica che ai tempi era davvero notevole. La vita della band ora non è più in agonia come nei primissimi anni Novanta, ma semplicemente contornata dalla malinconia.
(Napalm Records 2017)
1. Meet My Maker
2.Right This Wrong
3.A Place Where There’s No More Pain
4.Dead Speak Kindly
5.A New Low
6.World Gone Mad
7.Bag Of Bones
8.Walking Catastrophe
9.Song For The Abused
10.Little Spots Of You