Dal freddo Ontario arrivano i Like Animals, band melodic mathcore. Dopo quattro EP dai risultati altalenanti, i canadesi tornano a farci visita con il loro quinto lavoro, Feral. Il disco in questione è composto da cinque pezzi per una durata complessiva di poco inferiore ai venti minuti; fin dal primo ascolto si nota come si tratti di un lavoro onesto ed emozionalmente potente.
Coraggiosa la scelta di mettere al primo posto la title-track, composta da un arpeggio molto malinconico che cede il passo ad un acidissimo e potente riff. L’acidità presente in tutto l’EP ricorda molto i Mastodon ed in effetti alcune sezioni sembrano quasi essere un tributo alla band di Atlanta, forse pure un po’ eccessivo in certi frangenti. Dal punto di vista tecnico/compositivo i canadesi evidenziano grandi passi avanti rispetto il passato, ma le clean vocals non convincono appieno, non possedendo quello sprint necessario per far godere appieno l’ascoltatore; a volte risultano quasi fastidiose. Discorso inverso per gli scream, molto ficcanti e ben dosati, che incarnano al meglio lo spirito delle lyrics depressive e ansiose. Il brano migliore è senza dubbio “Caterwaul”, una sorta di panoramica complessiva della carriera del complesso canadese: riff punk, batteria non molto ortodossa per il genere, break accattivanti, ripartenze divertenti e un basso molto bluesy che la fa da padrone.
La maturità ha portato dei frutti migliori rispetto al passato ai Like Animals. Sicuramente gli oltre 400 concerti in giro per il mondo da supporto ad ottime band come Scale The Summit e Dog Fashion Disco hanno insegnato molto alla band canadese: il suono è più riconoscibile e meno caotico rispetto al passato, tuttavia i Like Animals palesano ancora delle lacune, su tutte le clean vocals, che rischiano spesso di rovinare un buon lavoro compositivo.
6.0
(Autoproduzione, 2016)
01. Feral
02. The Lion’s Share
03. Lounge Lizard
04. Caterwaul
05. Jungle Book Of Love