Crudo, violento ed abrasivo. Così si presenta il terzo lavoro degli australiani Lo!. La band sotto l’egida della sempre attenta Pelagic Records ha senza dubbio sfornato la propria opera più potente e malvagia con un sound veramente molto personale. I Nostri hanno sempre tenuto un certo low profile fino al 2010, ma nel corso di questi anni la loro figura sta crescendo esponenzialmente.
Vestigial si presenta senza peli sulla lingua e vomita tutta la sua brutalità addosso agli ascoltatori. Dopo un intro dal sapore morboso e putrido si passa alla seconda traccia, la corrosiva “As Fool Ripen” che sembra essere un mix tra grind e i primi Mastodon in certi punti. L’album procede dritto e spedito come un treno merci. Ottima la sezione ritmica, potente e precisissima, che ci regala ottimi fill e un drumming sempre puntuale e consono. Spesso capita di incappare in molestissimi feedback di chitarra che rendono l’atmosfera marcia e malsana, come ad esempio nel brano “Butcher Birds”. A metà dell’album si respira un attimo con “Bombardier” grazie all’arpeggio di chitarra e ai synth che fanno da contorno. Il cantato a dir poco malvagio e marcio è semplicemente azzeccato e carica molto l’ascoltatore. Per la chicca del disco bisogna arrivare proprio fino in fondo, infatti “Gods Of Ruin” è la perla nera che promuove a pieni voti il full length. C’è di tutto: un basso zanzaroso, sezioni pienamente post metal e cattiveria senza eguali. Il tutto si conclude con delle campane che suonano a festa.
Vestigial è un disco veramente piacevole da ascoltare. Gli australiani hanno messo sul piatto una prova di tutto rispetto che sicuramente troverà consensi in tutto il mondo. Ci sentiamo di consigliare questo lavoro ovviamente a tutti gli amanti del genere, ma secondo noi anche i non addetti ai lavori troveranno pane per i loro denti.
(Pelagic Records, 2017)
01. Hall Of Extinct Mammals
02. As Fools Ripen
03. Glutton
04. Locust Christ
05. Butcher Birds
06. Bombardier
07. A Tiger Moths Shadow
08. Judas Steer
09. Bestial Beginnings
10. The Worms Lament
11. Gods Of Ruin