Ai più non sarà sfuggito l’ossessivo talent scouting messo in atto dalla Relapse da un po’ di tempo a questa parte. La storica etichetta statunitense ultimamente sta ampliando sempre più il proprio bacino d’utenza, ma se c’è un genere che non ha mai abbandonato, quello è il grindcore. Non stupisce dunque veder pubblicato per i tipi della suddetta Relapse il comeback dei Magrudergrind, terzetto statunitense noto ai più per un promettente album omonimo uscito ben sette anni fa.
Già se si pensa al notevole lasso di tempo trascorso tra quel disco e questo II ci si rende conto di avere a che fare con una grind band atipica. Ma una volta addentratisi nell’ascolto non si può non rimanere soddisfatti: II è un concentrato di ventitré minuti di gustoso grindcore sparato a velocità folli, se si eccettua la sorprendentemente groovy “Black Banner”, piazzata con astuzia a metà tracklist. La forza di queste quindici schegge sta nella bontà degli ingredienti principali: i riff. Certo, su II ascoltiamo anche un drumming molto variegato e fantasioso ed un cantato sofferto e ispirato, ma la grande abilità dei Magrudergrind sta nel costruire pezzi da meno di due minuti imperniati su riff davvero memorabili, che non nascondono l’amore dei tre di Brooklyn per il thrash e soprattutto l’hardcore punk. Un pezzo come “Sacrifical Hire” ci ha ricordato gli ultimi Retox, giusto per citare uno dei dischi hardcore più ispirati dello scorso anno.
Certo, i puristi potrebbero storcere il naso per la produzione “pulita” (anche se, bisogna dirlo, i Magrudergrind hanno scongiurato il rischio di omologazione che ultimamente affligge le band che decidono di rivolgersi a Kurt Ballou), ma l’impressione che lascia l’ascolto di II è quello di una band matura, dalle idee chiare e dalle mani decisamente calde. Non è da tutti proporre un lotto di pezzi così ispirati e che inviti così tanto al riascolto. Questo album è molto più di un gustoso antipasto al nuovo dei Rotten Sound; intanto fatelo vostro, poi tra qualche mese tireremo le somme e vedremo quale sarà il posto dei Magrudergrind in questa annata ricca di grind e all’interno della scena tutta.
(Relapse Records, 2016)
1. Imperium In Imperio
2. Divine Dictation
3. The Opportunist
4. Relentless Hatred
5. War For Resources
6. Sacrificial Hire
7. Black Banner
8. Hara-Kiri
9. Stale Affairs
10. Regressive Agenda
11. Incarceration State
12. Unite 731
13. Icaro
14. Husayni-Handschar
15. Pharmacide