Secondo EP per i romagnoli Marmo, duo noise/metal che in questo La Gravità del Buio propone quattro nuove tracce che portano con loro qualche novità ma soprattutto tante certezze.
Ancora una volta siamo di fronte ad un’opera totalmente strumentale dove Fritz, chitarra ed anima del gruppo, dialoga con Piraz, batterista subentrato a progetto già avviato e che in questo secondo EP mostra la sua abilità nell’amalgamarsi ai riff, sempre belli grossi e pesanti, e nel ricreare ritmi alla John Stanier, dato che gli Helmet ancora una volta sono una grande fonte di ispirazione per il gruppo. Oltre al noise e al post-hardcore in questa nuova opera dei Marmo vengono ricercati suoni più oscuri in confronto al passato, questo avviene grazie ad un uso più massiccio di campionatori ed ad atmosfere più neurotiche che nascono da effetti di chitarra più melmosi e ritmi dalla cadenza più lenta e più pesante. Quello che soddisfa l’ascoltatore è di certo il dinamismo e la versatilità con cui sono stati costruiti questi quattro brani, capaci di angosciare con lunghi e pachidermici intro per poi scuotere con arcigni ritmi e riff che sembrano provenire direttamente da un album Amphetamine Reptile.
Forse un po’ troppo derivativi, i Marmo stanno comunque intraprendendo una strada che siamo certi li porterà ad avere una vera emancipazione musicale. L’ascolto di questo La Gravità del Buio sottolinea un ulteriore passo in avanti verso una maturità che i nostri non sono lontani dal raggiungere.
(È Un Brutto Posto Dove Vivere, 2018)
1. Lilith
2. In My Room
3. Madre
4. Il Buio