Il quarto album della carriera dei Morne è nel contempo una conferma, e un ulteriore salto di qualità. Avevamo lasciato il quartetto di Boston con l’ottimo Shadows ormai ben cinque anni fa: in questo To the Night Unknown la band ha mantenuto solo in parte l’attitudine doom-oriented di allora, e l’ha fusa con l’approccio maggiormente post-metal e sludge dei primi due lavori in studio.
Il risultato è decisamente positivo. To the Night Unknown è il disco di una band matura, che ha imparato dalla propria stessa produzione realizzando quello che è, secondo chi scrive, l’apice della sua carriera. Sui consueti mid-tempo i Morne sviluppano trame melodiche “semplici” ma mai banali: non ricercano dunque soluzioni tecnicamente complesse bensì curano molto la scrittura del pezzo, calibrando ogni fase e passaggio di canzoni dal minutaggio importante, ma che proprio grazie a queste caratteristiche non risultano mai stancanti né, tanto meno, noiose. Fondendo “post”, sludge, doom e persino crust – un’eredità della prima band del leader Milosz Gassan, i Filth of Mankind – i Morne costruiscono un album che funziona egregiamente sia nei momenti più cupi che in quelli più tellurici, forte di pezzi arricchiti da numerosi passaggi e stratificazioni sonore (“To the Night Unknown”, “The Blood Is Our Own” per dirne due). A tratti, il muro di suono innalzato dalla band, sostenuto da chitarre mai così poderose e profonde, è tale da rasentare il death metal: il riff portante di “Night Awaits the Dawn”, per esempio, non avrebbe sfigurato in un pezzo dei Bolt Thrower.
I cinque anni di attesa per il sequel di Shadows sono stati dunque ben spesi. Se conoscete già la band, andate sul sicuro: questo è, a oggi, il disco migliore di una collezione comunque tutta di alto livello. Se invece non la conoscete ma apprezzate le sonorità citate, e non vi spaventa un album di sessantasei minuti in soli otto pezzi (il più breve ne dura sei e mezzo), gettatevi a capofitto nella scoperta della loro discografia, partendo proprio da questa perla. Senza dubbio uno degli highlights dell’anno che si sta chiudendo.
(Armageddon Label, 2018)
1. To the Night Unknown
2. Not Our Flame
3. The Blood Is Our Own
4. Scorn
5. Show Your Wounds
6. Night Awaits the Dawn
7. Shadowed Road
8. Surrendering Fear