(Autoproduzione 2015)
1) Mother Augusta
2) The Crystal Jail
3) Cold Sound Of Void
4) The Burning Sun Of Despair
Dietro ai Mother Augusta si cela Vinteren, che realizza e autoproduce questo EP di debutto intitolato The Burning Sun Of Despair. Il lavoro è composto da quattro lunghe tracce, per una durata totale di trenta minuti circa, che si muovono su coordinate riconducibili al black metal di ultima generazione, includendo tempi serrati e veloci (“Cold Sound Of Void”) alternati a passaggi più lenti ed avvolgenti. Le chitarre in alcuni momenti tessono trame davvero tristi e infide (“The Crystal Jail” può vagamente ricordare il Burzum di Belus e Fallen), in altri si trasformano in tetri e ossessivi paesaggi (“Mother Augusta”). La voce lancinante si sposa perfettamente con il sound creato dagli strumenti, riuscendo donare a questo lavoro un senso di frustrazione mescolato a depressione. L’apice espressivo è raggiunto con il pezzo “The Burning Sun Of Despair“: l’atmosfera creata dalle chitarre piangenti e dalla voce lacerante (in lontananza potremmo anche vedere le ombre dei Lantlos) riesce ad aprire una ferita interna nell’ascoltatore, facendogli capire che tutti in qualche modo siamo afflitti dal male di vivere.
Fa molto piacere trovarsi davanti ad un debutto così ben riuscito in ogni suo angolo buio, capace con le sue liriche di trasmettere un tangibile senso di isolamento e deviazione mentale. Non a caso proprio le due “doti” che doveva avere in casa la signora, e mamma, (Mother)Augusta della famiglia Gein, che nel 1900 partorì uno dei più malvagi serial killer della storia: Ed Gein.
7.5