Il quartetto australiano Myriad Drone ha nelle proprie corde un flusso sperimentale di grande fattura e ha intrapreso negli anni un percorso brillante da tenere d’occhio. Il loro viaggio nasce a Melbourne nel 2016 come progetto solista post-rock del compositore visionario Shamus Maximus, esordendo nello stesso anni con l’EP omonimo Myriad Drone. Arka Morgana invece è il disco di debutto del 2019, le cui sonorità melodiche e le frizzanti strutture frenetiche degli otto brani espansivi vengono ripubblicate con una favolosa ristampa di quest’anno curata dalla label Bird’s Robe Records.
La traccia di apertura “Time Enough at Last” costruisce subito una base sicura e martellante dove la band innalza una magnifica e ampia produzione di sette minuti, inoltre l’iniziale territorio post-rock mette in chiaro una ritmica leggera che esplode su una batteria corposa e un’armonia stupenda lasciando spazio anche ad alcune linee vocali sparse nello spazio, per una traccia trascinante e incredibile. Segue “Vitreous”, con melodie tendenti al drone vecchio stampo e una miscela esplosiva di ritmi serrati avvolti da un clima ambient godibile; nella parte centrale c’è anche una sfuriata di distorsioni al cardiopalma che vanno a spegnersi lentamente in un dormiente epilogo. La title-track accelera d’intensità con una struttura violenta e un insieme di riff veloci in stile heavy metal, tornando poi a cavalcare una ritmica più morbida e un definitivo bridge massiccio, che completa un affascinante suite potente per la svolta del disco. Il breve tocco ruvido di chitarre in “Please, Stand By..” incastra il monologo dell’attivista Mario Savio ad un infernale passaggio aggressivo collegando la seguente “Atonement”, uno dei brani più belli e completi. Una composizione che rispecchia i sentimenti dei grandi God is an Astronaut, con i riverberi infiniti e spaziali che colorano un atmosferico nucleo di suoni preziosi. Nel mezzo di questo paradiso di anime si captano delle linee vocali per dare una profondità maggiore al pezzo e lo stesso discorso vale per “All Roads Lead” su una batteria tecnica e un effetto sorprendente delle voci amplificate. Prima di chiudere, l’album prende una strada più soffice sulle note di “Disguidance”, la traccia più lunga dell’intero lotto, con una tastiera che si mette in mostra e abbraccia le solite melodie vocali in un crescendo vario e ben orchestrato lasciando sul suo cammino un punto forte a questo lavoro. Chiudiamo infine con “Unrequited”, un classico brano post-rock che accompagna l’ascoltatore in un dolce e sentimentale finale.
Arka Morgana è un album di debutto pazzesco che in questa nuova versione ristampata conferma la bravura di questa band, abile nello sfruttare tutto il suo potenziale per un lavoro monumentale e coerente.
(Bird’s Robe, 2024)
1. Time Enough at Last
2. Vitreous
3. Arka Morgana
4. Please, Stand By..
5. Atonement
6. All Roads Lead
7. Disguidance
8. Unrequited