Dopo l’ottimo “Hèn”, album di debutto della band campana doom/sludge/black metal Naga, targato 2014, arriva questo EP dalla durata di circa trenta minuti, dentro ai quali i ragazzi sprigionano i loro stati emotivi in maniera unica e precisa. Inanimate è un lavoro suonato benissimo e registrato ottimamente, capace di rendere giustizia ai suoni creati e all’impatto devastante che i Naga trasmettono in musica. Presi dalla curiosità di esplorare questi quattro brani, e avvolti dalla nube tossica creata dai Naga, abbiamo deciso di addentrarci in maniera più approfondita del solito nell’ analisi.
Side A
1.“Thrives” – Ipnotiche divagazioni chitarristiche si infilano nel sangue come barbiturici e anestetici, trasportandoci in un viaggio malato e oscuro durante il quale possiamo vedere il cielo e la terra rappresentato da anime appese al cielo e da cadaveri stesi al suolo. Si viaggia in una catarsi doom/sludge e i suoni colmi danzano dentro ad un putrido acquitrino trascinandoci in vortici neri profondi fatti da synth e distorsioni. Una marcia malsana, con le pupille dilatate, verso il nostro destino.
2.“Hyele” – Feedback, riff grossi e saturi la fanno da padrone mentre le chitarre tessono trame pungenti e intricanti che creano tappeti sonori di notevole fattura, arrivando al confine tra lo sludge pesante e il black metal di ultima generazione, con una voce davvero tagliente e malvagia. Il pezzo, grazie anche al basso pulsante e strisciante, avvolge l’ascoltatore giro dopo giro, creando uno stato di soffocamento, come un serpente attorno alla sua preda, mentre i circolari e stordenti giri doom finali procurano uno stato di confusione mentale.
Side B
3.“Loner” – Feedback assassini, assalti bellici e aggressioni feline alle spalle non lasciano via di scampo a nessuno e, proprio come nelle battaglie epocali, i Naga con il loro carro travolgono tutto quello che si trova davanti a loro, con tempi veloci e serrati portabandiera del crust/punk/black di vecchia data. Il pezzo è una battaglia vinta su un territorio ostile.
4.“The Money Will Roll Right In” – Il pezzo gira su un riff portante a basse frequenze che tira giù alberi e innalza i mari, una sorta di combo fatale tra Conan, Electric Wizard e Suma; con il suo incedere imperterrito e logorroico, il brano sprigiona una potenza e una sezione ritmica davvero devastante e senza nessun tipo di compromesso.La cosa più incredibile è il fatto che si tratti di una cover dei Fang (rivisitata anche dai Nirvana), fatta in un modo unico e devastante.
In questo Inanimate è davvero notevole il lavoro asfissiante delle chitarre e le trame del basso: le sue note in particolare si infilano nella mente come sanguisughe dentro alla pelle.Davvero pregevole è anche la prestazione dietro alle pelli: i tempi, controtempi e accompagnamenti, vengono eseguiti alla perfezione. A rendere grande questo lavoro contribuiscono anche le vocals maligne e disperate (a volte ricordano lo squittio di VargVikerness). I Naga, insomma, sputano quattro pezzi davvero suonati con cognizione di causa nei confronti dei generi citati e si consacrano definitivamente come una band di elevato spessore, dalla spiccata personalità, capace di uscire dai calderoni musicali che oberano questo paese. Questi tre ragazzi hanno creato una bella perla nera, incastonata tra il rovente e sporco asfalto e sommersa da una lingua di lava vulcanica. Se la fine di questo perbenista mondo di merda arrivasse tramite uno tsunami oppure per una sciagura naturale di entità colossali, potrebbe avere come colonna sonora questo Inaminate.
(Lay Bare Recordings/Burning World Records, 2016)
1.Thrives
2. Hyele
3. Loner
4. The Money Will Roll Right In