I Nautha sono un power trio italiano psych/progressive; il loro audace timbro sonoro prende spunto da tutta la musica sperimentale, con delle suite infinite e geniali. Il gruppo nasce a Roma nel 2016 dal forte legame di tre musicisti eccellenti: Antonio Montellanico (voce, basso e chitarra) Pierpaolo Cianca (chitarra) e Giorgio Pinnen (batteria). Con questa formazione inizia subito un percorso personale che mescola l’alternative rock classico alla psichedelia ricercando uno studio attento verso il krautrock vintage anni Settanta. Il debutto avviene nel 2018 con Tutti i colori del buio, album dall’ottimo impatto creativo e significativo nel cammino della band. In questo nuovo e tagliente lavoro dal titolo Metempsychosis, prodotto e distribuito dalla label Argonauta Records con sede a Genova, si cambia direzione di marcia viaggiando verso territori inesplorati, dove il sound roccioso si unisce ai testi significativi cantati in inglese. Infatti è proprio questa la novità principale di questa produzione, con il gruppo che immerge anima e corpo in una mutazione definitiva del loro mondo, inserendo le strutture dei brani in un vortice mistico e surreale.
“Heracleion” è il biglietto da visita iniziale di questo lavoro, una lunga e trascinante opera che aziona un meccanismo gonfio di teatralità espressiva in un sentimento malinconico. Sul ritornello la bellezza delle parole invita una chitarra infernale che compie un passaggio emozionante. Nella parte centrale poi si cavalca un’onda differente, con una buona dose di attimi spirituali e ritmiche pesanti, infine con un balzo deciso e trionfante la traccia si conclude nell’insieme di distorsioni graffianti. La successiva “Laguna” si muove nell’oscurità con un leggero arpeggio, per poi travolgere l’orizzonte in un tagliente tempo furioso, grazie anche al breve assolo emblematico che divide in due la canzone. Il bridge compie un irregolare e sofisticato giro strumentale, dove notiamo una grande padronanza in fase di scrittura. Ci soffermiamo a lungo sulla linea vocale, ricordando le melodie stupende di Maynard James Keenan dei Tool. Una traccia sensuale e lineare, con un graffio finale che si spegne lentamente nel silenzio. “Kteis” invece è un’amorevole esecuzione con un inizio dormiente e un seguente tiro trascinante, che esplode a dovere nel ritornello martellante e rumoroso. Con “Kata Kumbas” ci culliamo dolcemente in un rilassante tappeto accogliente, dove il viaggio infinito di uno straniero narra una storia importante. Una chiave lussuosa e dolorosa che gira attorno alla stupenda esibizione vocale di Antonio e alla combo micidiale chitarra solista e batteria, per completare un mosaico potente. La title-track “Metempsychosis” avvolge un pianoforte magico e sentimentale, prima di tornare alle distorsioni aggressive del singolo “Cerbero”, una devastante esplosione di suoni pesanti con una linea vocale morbida e il solito gioco frizzante della chitarra. La vibrazione interna di questa canzone ci riporta il ricordo di figure mitologiche, abbandonate in un deserto caldo e disabitato: un autentico e ringhioso capitolo di questo disco. La fine viene affidata alle note di “Samat”, la seconda traccia più lunga. Qui ancora una volta troviamo una tematica ambiziosa e significativa, con l’apporto incredibile dei tre musicisti e le loro numerose influenze musicali, che concludono un universo cosmico e appassionante.
I Nautha segnano un netto cambiamento culturale nella loro mente, creando un’opera emotiva e grandiosa. Nelle sette tracce si trasmette un’insieme di emozioni sofisticate, unendo alla perfezione la rabbia e la bellezza per un unico e memorabile lavoro.
(Argonauta Records, 2023)
1. Heracleion
2. Laguna
3. Kteis
4. Kata Kumbas
5. Metempsychosis
6. Cerbero
7. Samat