Ma è davvero un disco del 1998? È questa la prima cosa che ci si chiede ascoltando il debut album dei Nebula, ovvero gli ex-Fu Manchu della prima ora Eddie Glass e Ruben Romano che all’epoca crearono una certa, e gradevole, sorpresa proponendo un sound innovativo che aveva poco o niente a che vedere con lo stile diretto e rumoroso dei Manchu.
Riascoltare quest’album quindi è quasi un dovere, in quanto oltre alla sua modernità lascia esterrefatti l’influenza, e chi avrebbe mai potuto immaginarlo, che i Nebula hanno avuto nei due decenni successivi presso i gruppi del cosiddetto new psychedelic; le canzoni infatti oltre ad essere suonate con cura e perizia sono in grado di generare un sound ipnotico a metà strada il desert rock e il doom sperimentale (ascoltare “Down the Highway”) e con l’innesto di pesanti riff che lasciano il segno, come in “Vulcan bomber”, forse il miglior pezzo di tutto l’album.
E quindi niente esitazioni: è il momento di rispolverare Let It Burn per chi lo ha già in archivio o di comperarlo per chi ancora non ce l’ha. Complimenti alla sempre attenta Heavy Psych Sounds che con questa ristampa ha messo a segno un altro colpaccio.
(Heavy Psych Sound, 2018)
1.Elevation
2.Down the highway
3.Let it burn
4.Vulcan bomber
5.Dragon eye
6.Raga in the bloodshot pyramid
7.Sonic titan
8.Defil’s liquid