NecroticGoreBeast: un nome, una garanzia, giusto? Forse… I Nostri arrivano dal Canada e, come si capisce chiaramente, sono dediti ad un brutal/death metal efferato, di quelli che non fanno prigionieri, e che in qualche modo rappresenta per il sottoscritto una caverna dentro la quale nascondersi quando tutto il resto va in rovina. Questo però vale solamente quando è suonato bene… Ma andiamo in ordine. I Nostri sono attivi dal 2017, e dopo aver pubblicato tre dischi (NecroticGoreBeast del 2019, seguito 2 anni dopo da Human Deviance Galore, e l’ultima fatica Repugnant uscita nel 2023), la bestia ha registrato un nuovo EP di cinque tracce intitolato Brute.
Dal punto di vista musicale, Brute è esattamente quello che ci si aspetta: un concentrato di musica e temi estremi, con tanto di vocione gutturale/cavernoso/oltre-tomba/oltre-tombino, e che sfortunatamente non si discosta di niente da quello fatto da molti altri gruppi che bazzicano il brutal, e che ci ricorda i nomi tutelari del genere (Cannibal Corpse, Gorguts e Monstrosity su tutti). Lo dico subito: questo EP è fatto da fan del genere, per fan del genere, e di qua non si scappa, e se volete delle idee nuove, andate a cercarle altrove: qui si suona brutal alla vecchia maniera, e va bene così. O quasi… i NecroticGoreBeast non inventano infatti niente di nuovo, e se ci fossero delle buone idee non ci sarebbe niente di male, però il problema qua è che le idee non sono molte, ed il tutto suona abbastanza piatto. Brute è composto da cinque tracce, di cui la prima è una intro elettronica del tutto particolare che a detta loro dovrebbe ricordare i vecchi film horror degli anni Ottanta. Passato il disorientamento dovuto all’intro, ecco che ci ritroviamo catapultati in un mondo fatto di torture e violenze assortite. “Assault of Severed Genitalia” apre le danze, e ci spinge in un abisso fatto di riff pesanti, batteria tritasassi e voce da oltretomba, e dal quale riemergeremo solo alla fine del disco. Le successive “Sensual Regurgination”, “Maggot Filled Colonoscopy” (titolo bellissimo e suggestivo), e “Knuckle Deep Convulsions” non si spostano di un millimetro da quanto detto del primo brano, ed è proprio questo il problema principale dell’album: quattro pezzi tutti troppo uguali, e nemmeno i puristi più affezionati al genere potrebbero apprezzarne delle differenze. In particolare, ho trovato che la voce sia il fattore limitante, ed essendo abbastanza piatta e mono-tono, spinge verso il basso tutto il resto. L’unico guizzo di diversità si trova forse nella conclusiva “Knuckle Deep Convulsions”, che mostra qualche idea in più e qualche variazione di tempo, ma questo non è abbastanza secondo me per rendere l’EP più interessante.
In conclusione, Brute è un EP di classico brutal, che farà felice solamente lo zoccolo duro degli estimatori del genere. Merita forse un ascolto, ma non di più, e di certo non inventa niente di nuovo.
(Comatose Music, 2025)
1. Brute
2. Assault of Severed Genitalia
3. Sensual Regurgination
4. Maggot Filled Colonoscopy
5. Knuckle Deep Convulsions