Non sono solito avventurarmi in considerazioni cinematografiche, men che meno filosofiche, ma Éons è un lavoro così singolare che mi ha fatto venire in mente la metafora di Star Wars, una vicenda futuristica che si colloca nel passato, in una galassia lontana.
I Neptunian Maximalism hanno intavolato una comunicazione fra mondi distanti, dall’avanguardia più fine al tribalismo più antico e tradizionale, fondendo un terreno floridissimo per la riflessione e l’esplorazione della loro dimensione artistica, con un occhio di riguardo al concept filosofico che abbracciano e per quella che è una mia pura impressione, rendendo omaggio anche alla ricerca e alle differenze di dimensione di pensiero fra l’origine di Barth e l’evoluzione postmoderna di un Ishiwari capace di trascinare il concetto di Maximalismo in un contesto tangibile e concreto per gli standard della vita moderna.
Finito questo preambolo abbondantemente ai limiti della mia portata, vorrei concentrarmi sul lato prettamente musicale di questo lavoro, consigliandovi però di approfondire il risvolto spirituale e filosofico che lascia emergere anche nella musica: More Is More.
Non avevo mai considerato la possibilità di arrangiamenti così diversamente ricchi, e la dimostrazione musicale del contrario del più famigerato Minimalismo, è assai complessa e particolare. I Neptunian Maximalism arricchiscono la loro musica di una pletora di suoni e idee veramente vasta, spaziando fra ambient, noise, musica tribale, canti di gola, accenni post-metal, doom e varia psichedelia assortita ingordamente, e riescono a farlo con leggiadria, districandosi in questo turbinio di colori come se conoscessero solo loro la rotta. E’ un ascolto sicuramente complesso, che va assimilato, che prende assolutamente il suo tempo e fa a cazzotti con la direzione consumistica dei dischi odierni, che nascono e muoiono in un ciclo vitale di pochissimo tempo, lasciando sempre meno nella mente e nel cuore di chi ascolta. Éons è più cibo per l’anima, è una fonte inesauribile di nutrimento, e gli ascoltatori più smaliziati potranno sicuramente scorgere dei riferimenti ed influenze importanti come Purpha, Ambarchi-O’Malley-Dunn, 6°Fskyquake, Merzbow, e il conseguente gotha ambient-noise, però espresse quasi al rovescio della loro medaglia, con un ruolo incastrato in soluzioni tutt’altro che minimali.
La musica tribale e folkloristica orientale la fa da padrona, facendo da struttura portante per ogni esperimento e deriva, rinascendo da se stessa e stupendo per l’intera durata delle due ore e otto minuti che compongono questo disco meraviglioso, perfino l’artwork è in linea con la generale opulenza dell’opera, e nonostante questa esasperazione, mantiene comunque una godibilità. L’intero lavoro è realizzato con una cura maniacale, e il meticoloso impegno nel rendere questo disco un’opera Massima è evidente, quasi fosse il fondamento stesso della ricerca di questo esser quasi troppo, abbracciando totalmente il concept del More is More.
Le opere che mi parlano a gran voce sono sempre meno, ma Éons dei Neptunian Maximalism non delude, lasciandomi solo una gran malinconia all’idea di non poter liberamente pensare che sarebbe bello vederli esibirsi dal vivo.
(I, Voidhanger Records, 2020)
1. Daiitoku-Myōō no Ōdaiko – L’Impact De Théia durant l’Éon Hadéen
2. Nganga – Grand Guérisseur Magique de l’ère Probocène
3. Lamasthu – Ensemenceuse du Reigne Fongique Primordial & Infanticides des Singes du Néogène
4. Ptah Sokar Osiris – Rituel de l’Ouverture de la Bouche dans l’Éon Archéen
5. Magická Džungľa – Carboniferous
6. Enūma Eliš – La Mondialisation ou la Création du Monde: Éon Protérozoïque
7. Zâr – Empowering The Phurba / Éon Phanérozoïque
8. Vajrabhairava: The Summoning (Nasatanada Zazas!)
9. Vajrabhairava: The Rising (CD2)
10. Vajrabhairava: The Great Wars of Quaternary Era Against Ego
11. Iadanamada! – Homo-sensibilis se Prosternant sous la Lumière Cryptique de Proboscidea-sapiens
12. Oi Sonuf Vaoresaji! – La Sixième Extinction de Masse: Le Génocide Anthropocène
13. Eôs – Avènement de l’Éon Evaísthitozoïque Probocène Flamboyant
14. Heka Hou Sia – Les Animaux Pensent-ils Comme on Pense qu’ils Pensent?
15. Heliozoapolis – Les Criosphinx Sacrés d’Amon-Rê, Protecteurs du Cogito Ergo Sum Anima
16. Khonsou Sokaris – We Are, We Were and We Will Have Been