
“Hello?!”
“Thought I’d explain some shit…”
“YODA”, uscito il 24 ottobre per la label indipendente Transition Totem, è il nuovo singolo dei Mood. A distanza di 8 anni dall’ultimo album, “OUT LOUD” (Upupa Produzioni, To Lose La Track, Irma Records), il duo modenese è pronto a tornare, a riscoprirsi in una nuova veste elettronica, fuori dalla propria comfort zone. Big beat distorti, echi di percussioni africane, synth taglienti e stonate melodie arabeggianti: questo è “YODA”.
Se i padri della dance music dei primi 2000 Prodigy, Chemical Brothers, The Crystal Methods, Propellerheads si mettessero insieme per produrre un brano adatto a una Zaffah, “YODA” potrebbe rappresentare uno dei risultati più plausibili.
Il titolo del brano è un chiaro richiamo al celebre maestro Jedi della serie cinematografica di Star Wars ma non solo… «Per noi – spiegano Daniele Maini e Francesco Molinari aka Mood – “YODA” rappresenta l’essenza stessa della resistenza e se dovessimo usare una parola sola, a noi cara in questo contesto socio-culturale, diremmo Sumud!»
Un brano, un rito, un richiamo ad usare la propria forza interiore per superare le sfide quotidiane e le ingiustizie del mondo: esistere per resistere.
CREDITS
Scritta e prodotta da Mood e Raffaele Marchetti
Rec, Mix e Master a cura di Raffaele Marchetti presso l’Audio Brothers Studio (FE)
Artwork and design di Stefano Villani
PH Zoe Ferrara
Label: Transition Totem
Distribuzione: The Orchard
Ufficio stampa: Press is More
Mood è un duo formato da Daniele Maini e Francesco Molinari, nato nel 2010.
Nel 2015 pubblicano un omonimo album di debutto nel per Upupa Produzioni e Fooltribe e lo suonano in tutto lo Stivale. Il loro motto è “No stage, best stage”. È proprio attraverso lo stretto rapporto con il pubblico che i Mood riescono a trasmettere potenza ed emozione, solidità e concretezza attraverso la propria musica. Il loro è un linguaggio semplice ma diretto, contraddistinto da un’impressionante fisicità ed efficacia.
Nel 2017 esce “OUT LOUD”, il loro secondo album (Upupa Produzioni, To Lose La Track, ed Irma Records). Una ricetta complessa, con mille sfumature di diversa natura. Gli ingredienti sono cambiati rispetto al primo album: alla vena punk si aggiunge una raffinatezza che si combina all’animo più duro, per formare un binomio di concreta precisione e impatto.
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