KLOGR ha pubblicato “Guinea Pigs”, nuovo singolo e tra i brani più iconici del repertorio della band e spesso scelto come pezzo di chiusura durante i live degli ultimi tour. Originariamente pubblicato nel 2013, il brano torna ora in una veste completamente rinnovata, in linea con il nuovo percorso artistico della band.
All’epoca della sua prima uscita, “Guinea Pigs” fece scalpore grazie a un videoclip potente e scioccante, con immagini crude e reali a sostegno della missione di Sea Shepherd, organizzazione internazionale che lotta per la protezione degli ecosistemi marini e la salvaguardia degli oceani. La band, da sempre sostenitrice della causa, volle denunciare la pesca eccessiva, il massacro di balene e squali, e la totale mancanza di rispetto per la fauna marina, spesso uccisa non per necessità primaria, ma per mero profitto. Rusty, frontman e fondatore dei KLOGR, dichiara: “A distanza di dieci anni, poco è cambiato. Sono stati raggiunti alcuni risultati importanti, ma siamo ancora lontani da una sensibilità collettiva. Non si tratta di cosa si mangia o meno, ma del rischio concreto di estinzione per specie fondamentali all’equilibrio del nostro pianeta”.
Il video 2025, pur mantenendo un tono più sobrio rispetto all’originale, mostra la band in performance, arricchita da riferimenti visivi al loro coinvolgimento nella causa ambientalista e nel supporto di realtà impegnate nella salvaguardia del pianeta.
Il brano è contenuto in REBORN, un doppio album che include 15 brani provenienti dall’intera discografia della band, completamente risuonati e riarrangiati in chiave moderna in uscita il 31 ottobre. Non si tratta, quindi, né di una semplice raccolta né di una rimasterizzazione, ma di una vera e propria rinascita musicale, che rappresenta pienamente la nuova direzione sonora intrapresa dalla band negli ultimi anni.
“Perché ‘Reborn’? Perché quando ti senti morto dentro per troppo tempo e ti viene data l’occasione di sentirti vivo di nuovo, non puoi ignorarla” dichiara Rusty, fondatore e frontman della band “Dopo anni di aridità interiore, qualcosa si è smosso. Sono uscito da una fase logorante e ho sentito il bisogno di ridare vita a un progetto che mi ha salvato più volte. Volevo rendere omaggio a chi ha fatto parte di KLOGR nel tempo, e la forma migliore era quella di dare nuova dignità a brani che, all’epoca della loro uscita, risentivano della mia immaturità musicale. Reborn è il mio modo di fare pace con il passato, riconoscendone il valore attraverso 15 anni di esperienza”.