Perturbator – il compositore/produttore/polistrumentista parigino James Kent – ha pubblicato “The Swimming Pool”, il terzo singolo che anticipa il suo nuovo album Age Of Aquarius, in uscita il prossimo 10 ottobre su Nuclear Blast Records.
“The Swimming Pool” è una ballata strumentale per pianoforte che evoca la musica dei videogiochi, in linea con il successo di Perturbator , che ha debuttato con la colonna sonora dell’amato sparatutto Hotline Miami nel 2012 e nel 2015. La splendida atmosfera al chiaro di luna del brano è vagamente surreale, alludendo a un sogno che ha ispirato la composizione. “‘The Swimming Pool’ è un piccolo momento di tregua in un album altrimenti per lo più aggressivo”, spiega Kent. “È semplice, minimalista e intimo. Ispirato da un sogno che ho fatto anni fa, in cui mi ritrovavo bloccato in un enorme hotel, alla ricerca infruttuosa della piscina.”
“The Swimming Pool” segue i singoli dell’album “Apocalypse Now”, con la voce solista del titano norvegese del metal Kristoffer Rygg (Ulver), e “The Art of War”, che ha ottenuto elogi e supporto da tantissimi media.
Con Age Of Aquarius, Perturbator offre una versione più propulsiva dei suoi primi lavori malinconici, presentando la sua musica più sicura, semplicemente bella e tematicamente raffinata fino ad oggi. Mentre il suo album precedente, Lustful Sacraments del 2021, parlava di cattive abitudini e dipendenze, il suo sesto LP – masterizzato da Jaime Gomez Arellano (Ghost, Opeth) e con la partecipazione anche di Alcest, Author & Punisher e Greta Link – esplora come individualismo, conflitto e guerra siano forze sociali interconnesse e dominanti. Al tempo stesso brutale e sublime, Age Of Aquarius sembra l’equivalente musicale di un urlo nel vuoto esistenziale.
Kent sceglie intenzionalmente titoli molto evocativi, poiché la maggior parte dei suoi brani è priva di testo e trasmette l’atmosfera principalmente attraverso brani strumentali. “Mi piace pensare a ogni album come a un film”, dice. “I brani sono tutti scene di quel grande film”. La scena più brutale, quindi, è “The Art of War”, che si colloca tra i brani più incisivi di Kent: la sua produzione vivida e potente testimonia i due anni e mezzo trascorsi instancabilmente a padroneggiare e perfezionare il suo stile distintivo (ha scritto, registrato, eseguito, prodotto e mixato il disco da solo, escludendo le voci e i testi degli ospiti). Il brano incarna il suono stesso dell’andare in battaglia, e potrebbe benissimo essere la tesi dell’album. “È più una guerra come idea che un evento concreto”, dice Kent a proposito del tema dell’LP. Non sorprende che il suo stile distintivo di musica elettronica (EBM) – costruito su un DNA di influenze post-punk, goth e techno – abbia ampiamente attratto gli appassionati di new wave, industrial e metal (i suoi recenti collaboratori e compagni di tour, gli HEALTH, sono un paragone calzante).
Potremmo essere sempre in conflitto come specie, con gli altri e con noi stessi, ma con Age Of Aquarius, Kent offre la sua colonna sonora fantastica.