Dai meandri più remoti degli inferi ecco riemergere i Novae Militiae, che con Topheth giungono al terzo capitolo (e secondo full length) della loro carriera. Uscito inizialmente nel settembre 2020 in CD per Goathorned Productions, e ristampato da Sentient Ruin Laboratories lo scorso 22 gennaio in doppio vinile e cassetta, il disco riprende da ciò a cui ci avevano abituati Gash’khalah (2017) e Affliction of the Divine, EP di debutto del 2011, un’intrigante apertura della propria carriera da cui sono stati ripresi due pezzi per realizzarne delle nuove versioni: la title-track e “Faithfully Reduced to Ashes”. Agli elementi cardine che rimangono dal passato, però, si aggiungono nuovi tratti più meditativi che caricano ulteriormente l’atmosfera oscura. Il black metal proposto è sorretto da una rabbia luciferina, con sprazzi sinistri, intermezzi dark ambient e riferimenti biblici che delineano uno stile a cui i Nostri affinano in un album dalle connotazioni più particolareggiate. Rimane ben evidente il legame con la scena locale (si sa dell’origine francese del progetto – e si sente, appunto – pur non essendo noto nulla su chi si celi dietro al moniker), ma sono diversi anche i richiami esterni, come il paragone naturale che viene da fare con Akhlys vista la centralità degli appena citati intermezzi.
Il primo pezzo ostenta immediatamente dei sentori infausti, che avvolgono sempre di più nei suoi otto minuti, crescendo nel mentre d’intensità e arrivando nella seconda metà a sfogare un’ondata iraconda, da cui partirà anche la successiva “Advent of the Propeth”. Per quanto gli immancabili settori diretti siano sempre precisi e di qualità, è chiaro fin da subito come non si trattino degli unici protagonisti dell’ascolto. Ai momenti dark ambient, come alcuni passaggi della suddetta opener “Towards the Sitra Achra” o “The Call of Aeshma”, si aggiunge anche un’attenzione particolare per dei brani più lenti e cadenzati ma altrettanto evocativi e malvagi. Nella seconda metà dell’ascolto in particolare lo stile assume questi toni diversi, sostanzialmente assenti nel precedente disco, mentre già più presi in considerazione nell’EP (non a caso “Affliction of the Divine”, sesto brano, è una delle due riregistrazioni citate in apertura e title-track dell’EP). L’ascolto comunque non lascia prigionieri, trasporta imperterrito in scenari infernali, e ha il pregio di mostrare una formazione capace di ampliare i propri orizzonti senza intaccare la solidità del risultato finale.
Gash’khalah era un lavoro solido e di tutto rispetto, ma il suo successore ha il chiaro intento di guardare ancora più avanti. Topheth eleva i Novae Militiae a progetto di culto della scena francese, non solo un semplice progetto per chi apprezza altre realtà quali VI e Antaeus, ma dei capisaldi per l’accezione più inferocita del black metal. Il genere si sta evolvendo con ottimi risultati e molta dinamicità, ma c’è ancora chi sa rivitalizzare la rabbia primordiale che l’ha sempre contraddistinto, ed è questo il caso.
(Goathorned Productions, 2020 – Sentient Ruin Laboratories, 2021) 1. Towards the Sitra Achra
2. Advent of the Prophet
3. Faithfully Reduced to Ashes
4. The Call of Aeshma
5. Elevated to Him
6. Affliction of the Divine
7. The Tables of Revelations
8. A.R.F.A.