Dodici anni di attività per gli Oak, band proveniente dalla fredda Norvegia che propone un rock progressivo dalle tinte folk e con escursioni anche nei territori dell’elettronica. La loro è una musica calda, coinvolgente, emotiva che fa perno su un grande lavoro di melodia, che trova spazio anche in questo nuovo lavoro intitolato The Third Sleep.
Uscito lo scorso aprile tramite l’etichetta Karisma Records, questo nuovo album dei nordici si svela all’ascoltatore con eleganza grazie alla track iniziale “No Such Place”, caratterizzata da melodie trascinanti. Con “London” gli Oak ci portano alla mente certe sperimentazioni figlie dei migliori Leprous (giusto per citare un gruppo connazionale) e con incursioni nelle sonorità elettroniche più minimaliste. In “Run Into the Sun” e “Shimmer” l’influenza del progressive rock più moderno è prepotente e se il lato più intimo della loro musica va a creare l’anima della seguente “Shapeshifter”, è con le finali “Borders” e “Sensory Overload” che la compagine norvegese ci svela anche il suo lato più oscuro e metal.
A conclusione dell’ascolto di The Third Sleep si nota un livello di maturità a cui i nostri sono riusciti ad arrivare dopo anni di operato nella scena musicale. È un lavoro che racchiude dentro di sé due anime, una più oscura guidata da sonorità legate a certo metal progressive di stampo nordeuropeo (Opeth, Katatonia e i già citati Leprous) e un’altra che strizza l’occhio a suoni più soft, folk e vicini al rock anni settanta. The Third Sleep si lascia ascoltare con facilità mantenendo comunque quella sua identità intimista e particolare.
(Karisma Records, 2025)
1. No Such Place
2. London
3. Ride Into the Sun
4. Shimmer
5. Shapeshifter
6. Borders
7. Sensory Overload