Gli Ornæmental Shine sono una nuova entità enigmatica le cui menti vengono da Stati Uniti e Messico. Membri di Uada, Black Hate e non solo hanno collaborato per dare origine a questo progetto, che esplora il black metal nei suoi tratti più occulti e indecifrabili; un’immersione esoterica nello stile dei lavori eclettici tipicamente pubblicati da I, Voidhanger Records. Proprio per l’etichetta nostrana è uscito Deima Panikon, il loro debutto, che in tre pezzi racchiude svariate espressioni di una proposta eterogenea e misteriosa.
Il titolo dell’album si riferisce al terrore di un soggetto che è appena entrato in connessione con un’entità divina, e il lavoro tutto riflette sulla follia applicata a misticismo ed esoterismo. Quest’anima ossessiva si riversa in composizioni che non danno punti di riferimento, sono un turbinio delirante sia dal punto di vista strumentale che vocale. Soffermandoci proprio sulle voci, si nota subito l’approccio quasi teatrale che le anima e permette loro di contribuire in maniera atipica alla resa finale dei pezzi. Contestualizzato in questo modo, il cantato appare in diversi istanti una sorta di strumento aggiuntivo che forma un dialogo con le chitarre, a loro volta tenebrose e intente a far susseguire scenari divergenti. Insomma, i Nostri non si fanno problemi ad alternare ritmiche ponderate a sferzate taglienti e impetuose, che esse siano preannunciate e lineari o più prorompenti. Questo spirito intraprendente si fa apprezzare, ma col proseguire dell’ascolto tende a perdere l’orientamento e ad apparire forzato in alcuni passaggi. Dopo l’intrigante opener, i successivi due pezzi non ne mantengono costantemente il livello, mancando purtroppo di mordente, soprattutto in una parte strumentale che appare scialba. “Apokathastasis”, posta in chiusura, mette in evidenza queste incertezze, dato che di momenti accattivanti ne ha, ma non ne riesce a mantenere costante il tenore per tutti i suoi otto minuti. Nonostante le sue luci e ombre, il disco comunque non si fa disprezzare, ma lo stile degli Ornæmental Shine non è ancora arrivato alla sua forma più matura.
L’ambizione di Deima Panikon non è poca, vista la sua volontà di trovare la congiunzione tra entità differenti, e il risultato per quanto multiforme è ancora da sgrezzare e rendere più coeso. Non è certamente tutto da buttare, i momenti d’interesse son presenti nell’ascolto e fanno sperare che questo progetto non si fermi a questa pubblicazione ma ci porti nuovamente in un viaggio tra follia ed esoterismo, maturando nella gestione della sua anima eclettica.
(I, Voidhanger Records, 2022)
1. Numinous Presence
2. Mysterium Tremendum et Fascinans
3. Apokathastasis