La Czar of Crickets è ormai garanzia di qualità: lo confermano i bernesi Posthumanbigbang con il loro ultimo disco Jungle Eyes. Dalla copertina pare che suonino un genere musicale molto vicino al rock psichedelico, ma non è così semplice. Gli svizzeri sono per lo più un gruppo che spazia tra il post ed il prog metal con venature sperimentali. Insomma, un’ottima premessa per ascoltare il loro ultimo disco.
L’inizio di questo Jungle Eyes è molto esotico e tranquillo, ma non temete perché le asce si abbattono abbastanza rapidamente sulle orecchie dell’ascoltatore in “Cycles”. I Nostri hanno bilanciato molto bene le sfuriate tipiche del metal a quelle parti più melodiose e progressive, a volte, perché no, anche sognanti. La passeggiata nella giungla continua con gli occhi puntati addosso: notevole “Homebound II”, che è un intreccio di generi e commistioni che danno vita ad un complesso essere musicale scevro di ogni tipo di noia. I Posthumanbigbang da un lato suonano un metal molto moderno, dall’altro invece pescano nella tradizione, se così si può dire, con linee melodiche pacifiche condite da elementi elettronici: troviamo un esempio nella titletrack. Se vogliamo trovare un paio di coordinate fra tutto questo caos, potremmo dire di trovarci di fronte a un ibrido tra Neurosis e Between The Buried And Me, e la cosa è davvero notevole.
Non male: sebbene non sia esente da qualche sbavatura e forzatura, questo Jungle Eyes è davvero un’ottima release. Un universo musicale multistrato non facile da digerire, ma una volta compreso appieno ne vorrete ascoltare sempre di più.
(Czar Of Crickets Productions, 2020)
01. Cycles
02. Homebound II
03. Bury
04. Bitter Tears
05. Jungle Eyes
06. Theme
07. Coals
08. Hate
09. Still I Am
10. Driftwood
11. Off