I Protest The Hero sanno sempre come catalizzare l’attenzione su loro stessi e sulle loro note vorticose. Dopo il successo strepitoso di Volition i canadesi hanno deciso di riprovarci, ripetendo l’esperimento ma alterando leggermente la formula chimica, mettendosi ancora una volta “in proprio”, visto che sono refrattari alle case discografiche “strozzine”. Questo interessante Pacific Myth a dire il vero esiste già da qualche mese, pur essendo uscito in una maniera abbastanza inusuale: a partire dagli ultimi mesi del 2015 i Protest The Hero, con cadenza mensile, hanno distribuito questi sei inediti e solamente adesso hanno racchiuso il tutto in un unico disco riscuotendo, anche in questo caso, un notevole successo. Cosa che ormai non ci sorprende più.
Anche questo nuovo EP è un tourbillon di idee. Si parte in quinta con “Tidal”, brano schizoide dal gusto melodico. La voce di Rody Walker è come al solito sopra le righe e come sempre spazia in maniera disinvolta tra un registro vocale e l’altro: voce pulita o growl che sia, il Nostro nel corso degli anni è migliorato molto nelle tecniche estreme. Un altro elemento a favore del combo dell’Ontario è la compattezza sonora: il livello qualitativo musicale è sempre molto alto. Sembra, infatti, che tutti gli strumenti dialoghino tra loro egregiamente. Altri brani degni di nota sono “Cataract” e “Harbinger”; quest’ultimo, a nostro avviso, è la traccia meglio riuscita di questo interessante lavoro.
I Protest The Hero regalano agli ascoltatori mille sensazioni tra l’epicità e la suggestione. Pacific Myth è senza dubbio un altro centro, in attesa di un prossimo full-length, che, viste le premesse, si presenterà molto bene.
(Razor & Tie, 2016)
01. Tidal
02. Ragged Tooth
03. Cold Water
04. Cataract
05. Harbinger
06. Caravan